14 Maggio 2019

ESCLUSIVA PSB – Di Cintio: “Lega B, decisione illegittima. Il sistema non regge certe situazioni”

DI CINTIO SERIE B – Tra i principali esperti di diritto sportivo in Italia, Cesare Di Cintio è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare il caos che ha travolto la Serie B. Avvocato, il caos creatosi in Serie B è noto a tutti. Cominciamo quindi andando al nocciolo della questione: visionando il Codice […]

DI CINTIO SERIE B – Tra i principali esperti di diritto sportivo in Italia, Cesare Di Cintio è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare il caos che ha travolto la Serie B.

Avvocato, il caos creatosi in Serie B è noto a tutti. Cominciamo quindi andando al nocciolo della questione: visionando il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, la sanzione applicata al Palermo è una di quelle previste dall’articolo 18 per illecito amministrativo. Questa decisione però non è arrivata dall’organo competente, la FIGC per l’appunto. Com’è possibile spiegare giuridicamente l’operato della Lega B, che pare essere facilmente soggetto ad impugnativa?

“La sanzione della retrocessione all’ultimo posto genera una revisione della classifica, quindi c’è uno scalamento verso l’alto delle altre società. Questo vuol dire che i playout si sarebbero comunque dovuti tenere, perché l’unico caso in cui ciò non accade capita quando tra quartultima e quintultima vi sono cinque punti di distanza. Non è questa la circostanza, quindi i playout vanno disputati, in quanto è questo ciò che prevede un apposito comunicato della FIGC riguardante playoff e playout in Serie B e Serie C. Quindi, dal mio punto di vista, la decisione del Consiglio Direttivo della Lega B è illegittima, perché la Lega non può, con una decisione estemporanea, decidere quale società debba retrocedere, in presenza di una normativa che prevede la disputa dei playout”.

Lo stesso articolo 18 parla di sanzioni che vanno commisurate alla natura e alla gravità dei fatti commessi.

“Il Tribunale Federale ha questo tipo di discrezionalità. Quello che a mio avviso è discutibile è l’operato del Consiglio Direttivo della Lega B, che in un colpo solo ha eliminato i playout, tra l’altro con possibilità di conflitto d’interesse, dato che nel Consiglio ci sono sia Salernitana che Perugia, società che hanno beneficiato da questa situazione e che quindi mi auguro non abbiano partecipato alla votazione. Il problema è questo, perché una simile decisione del prima citato Consiglio di Lega, e non dell’Assemblea, che interviene sul regolare svolgimento dei campionati, dal mio punto di vista è da considerarsi illegittima”.

In merito a quanto ha appena detto, è opportuno segnalare che Rino Foschi ha caldamente invitato ad analizzare i soggetti all’interno del Consiglio Direttivo della Lega B che hanno preso la fatidica decisione. Come evidenziato, sono presenti esponenti di varie società del campionato cadetto interessate. Il conflitto d’interessi è quindi un’ipotesi alla quale ci si potrebbe giuridicamente appellare?

“Ovviamente esiste un conflitto d’interessi, ma credo che determinate società presenti alla riunione si siano astenute, perché evidentemente non possono aver preso decisioni a proprio vantaggio ed a svantaggio di un’altra consorella. Al netto del fatto che, dal mio punto di vista, il Consiglio di Lega non ha questo potere, nell’ambito della decisione bisogna vedere se le società che hanno un interesse diretto e contrario a quello del Palermo abbiano o meno preso parte alla decisione”.

Si può risalire a questa dinamica?

“È sufficiente che Palermo e Foggia richiedano i verbali del Consiglio Direttivo di Lega”.

Il Foggia attende per il prossimo 17 maggio l’esito del ricorso presentato per la restituzione di un punto, riducendo così la penalizzazione. Tutto ciò potrebbe risultare vano visto quanto accaduto ieri, seppur i Satanelli si faranno sentire nelle opportune sedi. C’è il rischio che, sulla base della decisione della Lega, il verdetto del 17 possa in un certo senso inquinato dagli ultimi avvenimenti?

“La procedura corretta sarebbe stata quella di attendere il secondo grado del Palermo e quindi la decisione del Collegio di Garanzia prima di qualsiasi decisione, che il Consiglio Direttivo di Lega B non avrebbe comunque potuto assumere autonomamente, se non con l’intervento del Consiglio Federale sul punto. Riportando ordine nella materia, sarebbe stato corretto procedere in questo senso, perché è chiaro che una decisione a favore del Foggia porterebbe i rossoneri a pari punti con la Salernitana, ma negli scontri diretti i Satanelli sarebbero avanti, salvandosi quindi proprio a discapito dei campani. È chiaro che in questo caso si genera una situazione che crea confusione e presta il fianco a interpretazioni dubbiose di quest’intervento”.

È inevitabile tornare, come già fatto nei mesi scorsi, sulla precarietà del sistema di controlli vigente nel movimento calcistico italiano, accompagnato da una burocrazia che pare spesso essere un impedimento. Come mai, secondo lei, organi come la COVISOC non mutano il proprio modus operandi?

“È un problema di un sistema che va avanti con interventi a macchia di leopardo, che non fanno altro che generare squilibrio nel sistema stesso. Nel momento in cui non c’è una riforma organica, si va verso una conflittualità di norme. Da questo punto di vista credo che noi italiani dovremmo iniziare a prendere come esempio i Paesi nei quali i campionati funzionano meglio, come l’Inghilterra, dove diventare proprietari di un club calcistico necessita di vari accorgimenti. Bisogna però dire che ultimamente la Federazione ha, con merito, istituito una Commissione che dovrà valutare chi acquisisce i club professionistici. C’è anche da evidenziare che, a mio avviso, il ruolo della COVISOC debba essere rivisto, dato che è previsto dalla legge 91/1981, ed ha a che fare con rilevanti che ritengo pubblicistiche, perché il controllo della COVISOC influisce sull’iscrizione ai campionati, e questi ultimi sono materia di carattere pubblicistico, e come tale lo Stato non può disinteressarsene. Bisogna quindi avviarsi verso una struttura più organica ed efficiente. Il problema del Palermo si pone dopo che ci sono stati i casi Parma, Cesena e Modena. Evidentemente il sistema fa fatica a reggere situazioni di questo genere, e dovrebbe quindi porsi delle domande così da intervenire e andare verso dei controlli che siano più rigorosi. Parlando proprio dei controlli, oggigiorno questi vengono effettuati con riferimento agli emolumenti ai tesserati ed in generale ai debiti sportivi, oggi però chi ti può far fallire è il giardiniere che, ad esempio, non percepisce il compenso da un anno, eppure questo non rientra tra i controlli della COVISOC. Come detto poc’anzi, bisognerebbe fare come in altri Paesi, dove non devi avere pendenze di alcun tipo, se non quelle effettivamente valutate e giustificate”.

Ha appena parlato della necessità di una riforma organica. Da chi dovrebbe partire? La sensazione è che ci sia un continuo rimbalzo di responsabilità e quindi tanti organi chiamati in causa.

“Il presidente federale Gravina ha fatto sicuramente degli interventi importanti nell’ultimo periodo, ma è chiaro che questi sono di natura emergenziale per arrivare a sanare delle posizioni che in passato avevano aperto dei varchi piuttosto pericolosi. In questo senso credo che sia la Federazione a doversi impegnare, come sta facendo, per ridefinire un sistema di controlli che sia effettivamente efficace. Quest’attività può essere demandata alle leghe solo in parte. Dare troppo potere ad una singola Lega riguardo una decisione che può influire sull’organizzazione di un campionato significa dare adito a decisioni come quelle della scorsa estate oppure quella arrivata ieri. Il problema è che chi va in Lega pensa al beneficio del momento e non alla struttura del sistema, così facendo si genera un sistema basato su norme che possono essere facilmente modificate, e questo ha come conseguenza una roulette russa per le compagini interessate”.

La Lega B, nello stesso comunicato dove ha dichiarato di procedere al completamento delle retrocessioni, comprendendo il Palermo, ha confermato le date dei playoff dove, decisioni alla mano, pare quindi parteciperà anche il Perugia in luogo del Palermo. Cosa potrebbe accadere qualora ulteriori aggiornamenti arrivassero a ridosso proprio dei playoff oppure, ipotesi estrema, ad evento già iniziato?

“Questo genera ulteriore instabilità del sistema. Ricordo che qualche anno fa ci fu un problema di playout e di Giustizia Sportiva che doveva emettere delle decisioni, all’epoca alla Lega c’era il presidente Abodi. Era il caso Lanciano, dove una sentenza della Giustizia Sportiva ebbe la possibilità di fare il suo corso grazie al rinvio proprio di Abodi, con il quale io stesso ebbi delle tensioni per questa situazione ma che si mostrò lungimirante, attendendo lo sviluppo dei procedimenti di natura sportiva per poter, successivamente, dare il via alla disputa dei playout con sentenze quantomeno di grado federale. Venne garantito il doppio grado di giudizio ad una società che era in corsa in una problematica di natura giuridico-sportiva. Quindi, penso che da questo punto di vista la decisione del Consiglio Direttivo di Lega B di inserire una società nei playoff diversa da quella che ne avrebbe potuto beneficiare potrebbe portare, come dicevo in apertura, a problemi di instabilità. Questo perché la decisione, mi riferisco al caso Palermo, ipoteticamente potrebbe essere confermata, rigettata o addirittura andare verso l’assoluzione completa. Mi auguro quindi che siano stati valutati i pro e i contro perché, ove ci dovesse essere un cambio di indirizzo da parte della giustizia sportiva, questo avrebbe implicazioni negative”.

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