13 Marzo 2019

ESCLUSIVA PSB – Urbani (ag. Schenetti): “Su Andrea ci avevo visto lungo con Marchetti. Foggia-Cittadella? Sarà ‘enigma Grassadonia’…”

LUCA URBANI ESCLUSIVA – Procuratore di successo ed apprezzato, Luca Urbani, ternano di nascita, è un agente FIFA – una definizione atipica per i più –, segue ormai da anni uno dei giocatori più stimati del campionato cadetto: Andrea Schenetti del Cittadella. Contattato in esclusiva dalla nostra redazione, Urbani ha fatto il punto sulla carriera […]

LUCA URBANI ESCLUSIVA – Procuratore di successo ed apprezzato, Luca Urbani, ternano di nascita, è un agente FIFA – una definizione atipica per i più –, segue ormai da anni uno dei giocatori più stimati del campionato cadetto: Andrea Schenetti del Cittadella.
Contattato in esclusiva dalla nostra redazione, Urbani ha fatto il punto sulla carriera del suo assistito e su alcuni argomenti caldi che riguardano la Serie B. Ecco l’intervista completa:

Salve Luca, tra i giocatori che segue c’è Andrea Schenetti, classe ’91, centrocampista del Cittadella. Da diverse stagioni Andrea è parte integrante della rosa granata, uno dei punti fermi di una squadra che attualmente è in corsa per i playoff. Come sta andando l’esperienza in casa Cittadella e qual è il rapporto con mister Venturato?

“L’esperienza è positiva. Andrea è una bandiera sia a livello federale, lo status di bandiera arriva dopo 4 anni con la squadra, sia perché è, appunto, in pianta stabile da anni con il club granata. Lo dicono i fatti: 3 anni in orbita per i playoff, dopo le esperienza passate, non culminate con la promozione. Il rapporto con la società è stupendo: da quando fu scelto da Marchetti, pescato dalla Lega Pro con il Como, è stato un amore intenso, dal primo minuto. Successivamente, il Cittadella scese in serie C, Andrea fu vittima di due infortuni ed ha espresso poco, ma si è rifatto e con gli interessi. Venturato è allenatore importante per Schenetti: dal punto di vista tattico e per la consapevolezza dei mezzi che possiede, lo trasforma da mezz’ala a trequartista, trasformazione di ruolo che ha avuto da quando, nelle giovanili con il Milan, giocava da esterno. Il ruolo di trequartista, alle spalle di due attaccanti, ha esaltato le sue caratteristiche. L’incontro con Venturato è stato illuminante per lui. Ma senza Marchetti non si sarebbe potuto realizzare, con lui ci avevo visto lungo.”

Sabato il Cittadella affronterà allo Zaccheria il Foggia, una squadra nel pieno di un momento complesso: sabato scorso la sconfitta con il Lecce, gli atti intimidatori contro la società ed alcuni giocatori, l’esonero di Padalino ed il ritorno di Grassadonia. Cosa ne pensa di questo momento così delicato per i rossoneri? Il Cittadella di Schenetti potrà essere una nuova grana per i satanelli?

“Direi che è una partita delicata per entrambe le squadre. Anche per il Cittadella, che viene da tre vittorie consecutive, succedute a 3 sconfitte, sempre consecutive. E’ stato un andamento umorale. Per i granata sarà la prova del nove: confermarsi a Foggia, ambiente delicato in questo momento, la rende una partita difficile apparentemente per il Foggia, ma anche per il Cittadella. Foggia è una grande piazza e gli episodi accaduti vanno censurati e banditi, catalogati come atti incivili. Ricordiamo lo Zaccheria festante e protagonista di imprese celebri nel passato, come la promozione in A. C’è poi l’enigma ‘ritorno Grassadonia’, bisognerà vedere quale sarà l’effetto per la squadra, ma si tratta di un ritorno.”

Serie B: campionato imprevedibile. Ogni partita può cambiare le sorti della classifica, sia nei piani bassi che in quelli alti. Cosa si aspetta da questa 29° giornata, in relazione ai suoi assistiti che militano in B?

“Conosco il campionato cadetto da 20 anni, ed è quello che ho osservato meglio. Lo dicono i fatti, è il più difficile d’Europa, il più lungo e imprevedibile. D’altronde quest’anno parliamo di un campionato monco ed è un’esperienza nuova per tutti, mi trovo anch’io nella difficoltà di interpretare le squadre. Manca una zona “limbo”: basti pensare che occorre il sestultimo posto per salvarsi, e quindi cambia la musica. Alla luce della mia esperienza professionale, tutto questo mi incuriosisce: un esempio è quello del Venezia che ad inizio campionato lottava per il playoff, ora per i playout, poi con il cambio allenatore cambiano le dinamiche. E’ complicato, anche alla luce del frazionamento. Comunque ci sono state interruzioni e qualcuno ne ha sottovalutato la pericolosità. Devi arrivare tredicesimo per salvarti, mentre l’anno scorso si era a metà classifica.” 

A proposito di serie B, uno degli argomenti caldi di questa stagione è stato il caos sul format a 19 squadre…

“Devo dire che sicuramente si è sbagliato dinamica: non c’è stata chiarezza, lo dice la storia con ricorsi in atto, risarcimenti e pronunciamenti ancora da concludere. Quello che penso, e mi sembra che Gravina lo abbia spiegato bene, è che va ricostituito un numero pari, per via del turno di riposo che non realizzabile. Si parla di 20 società, così sarà un campionato simile alla serie A, con 38 gare. Io ero affascinato da quello vecchio, con 42 partite ed una corsa estenuante: mi piaceva quella sensazione. La direzione, comunque, sembra essere quella di un format a 20 società, con una squadra in più del campionato attuale.”

Tra i suoi assistiti ci sono promettenti talenti che militano nelle serie minori. Quali, secondo lei, sono pronti per arrivare l’anno prossimo in B?

“Secondo me è pronto Andrea D’Errico, capitano del Monza. Spero arrivi alla cadetteria con la squadra di appartenenza, sarebbe una grande soddisfazione. Ma ce ne sono altri, lo vedremo con lo sviluppo del campionato. Mi viene in mente lui – D’Errico ndr –, giocatore talentuoso”.

 

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