24 Luglio 2020

ESCLUSIVA PSB – Reggiana, Radrezza: “Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. L’anno prossimo? Vogliamo dire la nostra”

RADREZZA REGGIANA – Nonostante la pandemia, la Reggio Audace, meglio conosciuta come Reggiana, ha ottenuto ciò che ha meritato per tutta la stagione: la promozione in Serie B. I granata sono usciti vincitori dalla finale play off con il Bari grazie al colpo di testa del giovane Kargbo. Questo pomeriggio abbiamo avuto il piacere di […]

RADREZZA REGGIANA – Nonostante la pandemia, la Reggio Audace, meglio conosciuta come Reggiana, ha ottenuto ciò che ha meritato per tutta la stagione: la promozione in Serie B. I granata sono usciti vincitori dalla finale play off con il Bari grazie al colpo di testa del giovane Kargbo. Questo pomeriggio abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva uno dei protagonisti di questa promozione: Igor Radrezza.

La promozione è arrivata con i play off anche se Mister Alvini ci ha sempre creduto. Quando è stato il momento in cui avete capito che potevate fare qualcosa di grande? Qual è il segreto di questo grande gruppo unito?
Non c’è stato un momento preciso della stagione. Siamo sempre stati lì davanti fin dall’inizio. Poi, ovviamente, la sosta forzata ci poteva lasciare qualche dubbio, qualche cambiamento. Ma, quando abbiamo ricominciato, lo abbiamo fatto alla grande “azzeccando” tre partite. Adesso mi viene da pensare che, se il campionato fosse andato avanti, saremmo riusciti a superare il Vicenza, visto quello che abbiamo fatto post-Covid. Ti ripeto, non c’è stato un momento preciso. Ma, credo che sia stata una stagione straordinaria iniziata il primo giorno e terminata l’altro ieri. Il segreto di questo gruppo? Prima di essere compagni di squadra, siamo degli amici. Al giorno d’oggi non si trova facilmente un gruppo così. Infatti, spero che ci sia la possibilità di stare ancora insieme a lungo, o almeno il prossimo anno. Nel calcio si sa. Non è mai possibile ripetere sempre gli stessi anni allo stesso modo. Siamo una famiglia e tutti si sono sacrificati l’uno per l’altro. Siamo veramente una cosa unica. E, credo sia stato proprio questo il segreto di questa fantastica stagione. Per la prima volta nella mia carriera ho trovato un gruppo eccezionale.”
Quanto ha influito giocare al Mapei seppur a porte chiuse? Come ha reagito la città a questa promozione che attendevano da ben 21 anni?
“Il calcio è cambiato. E, lo stiamo vedendo giornata dopo giornata. Giocare a porte chiuse non è il calcio a cui siamo abituati. Dopo tutto quello che c’è stato, tornare a giocare è un punto di partenza. Ovviamente, se ci fosse stata la possibilità, giocare a porte aperte a Reggio Emilia una gara così importante sarebbe stato ancora più bello perchè sono convinto che il Mapei sarebbe stato pieno. Ma, ce l’abbiamo fatta anche a porte chiuse. E, non abbiamo aspettato un attimo per andare in città a festeggiare con i nostri tifosi, che aspettavano questo momento da molto tempo. E’ una piazza che merita tanto e che deve vedere la Serie B come un punto di partenza. La città vive di calcio. Me ne ero accorto qualche anno fa. Ho giocato a Reggio da avversario ed ero rimasto impressionato dall’atmosfera. Tra me e me dicevo “giocare qui sarebbe veramente bellissimo”. Quest’anno ho avuto la fortuna di ricevere la chiamata della Reggiana. E, come potrai immaginare, non ci ho messo molto a dire di “si”. Durante tutta la stagione, oltre a farci sentire importanti, ci hanno fatto sentire a casa. Gli ultimi giorni prima della finale sono stati un qualcosa che mi porterò dentro per sempre. Aspettavano questo momento da veramente moltissimi anni.  Siamo riusciti a regalargli e a regalarci una grande gioia.

Oltre alla promozione, avete festeggiato un altro evento: la laurea di Capitan Spanò.
“Oltre a essere un grande amico, è un grande Capitano e merita di avere la fascia al braccio. Nonostante la sua giovane età, è riuscito a essere il simbolo di questa città. E, sono convinto che lo sarà ancora per molto tempo. Inoltre, è stato un punto di riferimento per ognuno di noi. Gli rinnovo i complimenti fatti nei giorni scorsi perchè è riuscito a conciliare le due cose in pochissimo tempo.”

Mister Alvini ha tanti meriti. Tra questi il fatto di aver sempre messo in campo una squadra organizzata, determinata e grintosa. Sei d’accordo?
“Quello che sto per dire non è la classica frase fatta. Nella mia carriera ho conosciuto diversi allenatori, ma lui mi ha davvero impressionato molto. Infatti, nel mio percorso personale, si sono anche visti i risultati. E’ stato il migliore che ho avuto. Oltre a essere super preparato, è una persona molto diretta. Mette in campo sempre gli undici più in forma e riesce a preparare le partite in ogni minimo dettaglio, grazie anche all’eccezionale staff che ha.”

C’è qualcuno che dice che, dopo l’esperienza a Padova, ti sei un po’ perso…
“La carriera di un calciatore ha varie tappe. Prima della finale, ho pensato tanto a quello che ho fatto. In questa stagione, ho avuto la fortuna di essermi riuscito a prendere quello che mi era stato un po’ tolto. Dopo il fallimento del Padova, sono andato a Monza. E, anche lì, c’è stato un fallimento. In due anni, sono passato dalla B alla D. Sembrava quasi che dovessi smettere di giocare, o comunque giocare in categorie minori. Infatti, l’anno scorso ho giocato in Serie D. Ora, in un solo anno, sono passato dalla D alla B e sono riuscito a prendermi quello che mi era stato tolto. Forse è destino o forse è solo quello che mi meritavo e ci meritavamo. Il mio percorso è stato strano. Ma, adesso, sono molto contento.”

Tu hai giocato qualche anno in Serie B. Che campionati ti aspetti? Come credi che le  altre neopromosse si prepareranno a questa nuova stagione?
“Nonostante voglia godermi al massimo i festeggiamenti, ti confesso che ho già dato un’occhiata alla prossima stagione, o meglio a quella che potrebbe essere la prossima stagione. Mi aspetto un campionato difficile, ma bello. Ci sono tante squadre importanti. Ma noi, dopo tanti anni di assenza, vogliamo dire la nostra. E, faremo di tutto per divertirci anche l’anno prossimo. Le altre neopromosse sono piazze altrettanto importanti. E, ti ripeto, sarà veramente un campionato molto difficile e bello. Non vedo l’ora di ricominciare (ride, ndr)”

Nella tua carriera hai ricoperto diversi ruoli. Qual è però quello che ti piace  maggiormente?
“Come hai giustamente detto, ho ricoperto diversi ruoli in mezzo al campo. Quest’anno sono partito come mediano. Poi, il Mister ha avuto l’intuizione di spostarmi leggermente più avanti ed i risultati si sono visti. Ho trovato subito la fiducia e l’entusiasmo giusto. Mi sono trovato molto bene con il modo di giocare che ha Alvini e che avevamo noi quest’anno. Infatti, il nostro modo di giocare si è sposato perfettamente non solo con le mie caratteristiche, ma anche quelle dei miei compagni.”

Dove si vede Igor Radrezza il prossimo anno? Quali devono essere secondo te i “buoni propositi” in vista della prossima stagione?
Mi auguro con la maglia della Reggiana in Serie B. Qui, come ti ho detto, mi trovo bene e mi sento a casa. E, non ti nascondo che mi auguro di rimanerci per un po’. Il mio contratto è in scadenza e, a breve, ci incontreremo con la società, ma non credo che ci saranno grossi problemi perchè la mia volontà è di rimanere qui. I buoni propositi per la prossima stagione? Non cambiare la nostra identità e i nostri pensieri. Dovremmo ripartire da quello che abbiamo fatto quest’anno. Sarà sicuramente un campionato diverso perchè la Serie B è un campionato in cui c’è più qualità. Ma, noi non dobbiamo avere paura di nessuno perchè siamo la Reggiana. E, sono convinto che ce la giocheremo anche l’anno prossimo.”

FONTE FOTO: Ufficio Stampa Reggio Audace

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