29 Marzo 2021

ESCLUSIVA PSB – Scarlato: “Inzaghi ha fatto un lavoro straordinario”

SCARLATO BENEVENTO – Abbiamo raggiunto in esclusiva Gennaro Scarlato, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Tra il suo passato da giocatore ricordiamo su tutte le esperienze con le maglie di Napoli, Vicenza, Torino, Udinese, Ternana, Crotone, Spezia e Frosinone. Attualmente è il tecnico del Benevento Under 16. Che cosa vuol dire essere un calciatore […]

SCARLATO BENEVENTO – Abbiamo raggiunto in esclusiva Gennaro Scarlato, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Tra il suo passato da giocatore ricordiamo su tutte le esperienze con le maglie di Napoli, Vicenza, Torino, Udinese, Ternana, Crotone, Spezia e Frosinone. Attualmente è il tecnico del Benevento Under 16.

Che cosa vuol dire essere un calciatore professionista, e, visto e considerato il forte potere mediatico dei calciatori, che cosa dovrebbe trasmettere un uomo di calcio alla gente?

Fare il calciatore è bello, in Italia, soprattutto, è tra gli sport più praticati. Indirettamente si, siamo ben visti dalla gente, quindi è normale che devi stare attento a trasmettere un messaggio positivo, la gente si aspetta sempre la cosa giusta dai calciatori. Bisogna essere umili e stare attenti all’utilizzo delle parole. Siamo apprezzati, anche se, spesso, veniamo considerati dei privilegiati.”

Lei che allena i ragazzi dell’Under 16 del Benevento, dunque oltre ad essere un allenatore è anche un educatore, ruolo molto complicato questo, che cosa vorrebbe che i suoi ragazzi apprendessero e che non lo facessero mancare mai in campo, oltre ovviamente agli insegnamenti calcistici?

A livello calcistico è ovvio che devono ancora apprendere tanto. Per far bene, a mio avviso, l’umiltà è una caratteristica che non deve mancare mai. Rimanere sempre equilibrati nei giudizi, nelle prestazioni mentali. E’ importante trovare un giusto equilibrio durante l’arco dell’intera carriera. L’equilibrio, però, deve partire da noi. I ragazzi si aspettano tanto dall’allenatore, soprattutto se sei una persona che ha giocato ad alti livelli, ti seguono con molta attenzione ed è giusto, anche lì, saper dosare parole e comportamenti.

Il calcio, a livello tecnico e tattico, quanto è cambiato dagli anni in cui militava lei fino ai giorni nostri?

Io ho iniziato quando a livello tattico si giocava ancora a uomo. Quindi tatticamente è cambiato molto. Anche se c’è da dire che alcune squadre, vedi Atalanta e Verona, giocano ancora a uomo, ottenendo anche ottimi risultati. Forse prima c’era più qualità, adesso, alla qualità, devi associare anche la quantità. Di base è importante avere la tecnica, ma è altrettanto importante che i giocatori siano molto preparati a livello fisico. E’ emblematico l’esempio italiano,  prima qui c’erano tanti campioni, adesso abbiamo ottimi giocatori , ma di campioni se ne possono contare pochi.

Su quali giocatori punterebbe, se fosse al posto del Ct Mancini, per il prossimo Europeo?

Parto col dire che Mancini, vista la carriera avuta da giocatore e poi da allenatore, non ha sicuramente bisogno di consigli. Ma, ho visto che si sta puntando molto sui giovani, e fanno bene, perché nel giro 6-7, con questi giocatori, è possibile che l’Italia tornerà a vincere qualcosa di importante. In Italia abbiamo grandi giocatori, vedi Zaniolo, a me piace molto Castrovilli, c’è Chiesa, è gente molto tecnica e dotata di grande fisicità, hanno quel qualcosa in più rispetto al buon giocatore. Insigne, secondo il mio giudizio, stava per diventare un top player verso la fine della gestione Sarri, poi con Ancelotti ha avuto diversi problemi. Quest’anno, con Gattuso, sta tornando ai fasti di una volta, però deve ancora far qualcosa per diventare un grande campione.

Qual è il segreto del Benevento che ha letteralmente dominato il campionato di Serie B?

I giocatori, sicuramente. Parliamo di giocatori di qualità assoluta, di categoria superiore. Però hanno avuto anche un gran equilibrio mentale e fisico nella gestione dei risultati, da grande squadre. Nel vincere, andavano sempre più alla ricerca della vittoria. Non si sono mai accontentati dei risultati, ed erano alla costante ricerca del miglioramento.

Cosa ne pensa di Filippo Inzaghi?

Pippo ha fatto un lavoro straordinario. Ma d’altronde ha fatto bene ovunque. Ha avuto problemi gestionali solo a Bologna. Mi auguro che riesca a fare bene in futuro.

Quali sono, secondo lei, le favorite per la promozione, e quali per la salvezza?

Credo che il Crotone sia in dirittura d’arrivo per la promozione. Poi pensavo che il Frosinone potesse compiere un cammino diverso, nell’ultimo periodo ha avuto qualche difficoltà, ma credo che resti la favorita nella lotteria dei playoff. Anche l’Empoli potrebbe far bene in questo finale di stagione. I playoff saranno un altro campionato a parte. Nella zona bassa della classifica ci sono diverse squadre in difficoltà, tipo il Pescara, il Perugia, L’Ascoli che adesso sembra si stia riprendendo. Il Cosenza, con il cambio dell’allenatore, ha avuto una svolta positiva, le ultime partite saranno decisive.

Cosa si aspetta dal prossimo campionato di Serie B? Reggina, Monza e Vicenza, neopromosse, sembrano fortemente intenzionate a volersela giocare da protagoniste.

Sono queste tre squadre economicamente forti, ne vedremo delle belle anche l’anno prossimo. Ovviamente ci saranno le retrocesse della Serie A, che anche loro potrebbero ripartire subito all’assalto del campionato. Ogni anno il campionato di Serie B lascia delle emozioni particolari.

Reggio Audace promossa in Serie B, Bari sconfitto in finale. Se lo aspettava?

No, non mi aspettavo la sconfitta del Bari. Sulla carta, forse, il Bari aveva qualcosa in più. Evidentemente qualcosa è andato storto. Non sempre il club più blasonato riesce a vincere. La Reggiana mancava in Serie B da tanto tempo ormai, quindi fa piacere, ma al contempo dispiace per il Bari, piazza importantissima.

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