Il Genoa di Blessin già si prepara alla Serie B?
Stagione intensa questa 2021-22 per il Genoa che ha visto succedersi alla guida della panchina, in pochi mesi, tre diversi allenatori. Dopo l’esordio altalenante di Davide Ballardini la speranza sembrava ritrovata con Andrij Ševčenko, ma la speranza è durata poco: neanche la grande gloria ucraina ha saputo riportare il Grifone sulla retta via. Dopo un […]
Stagione intensa questa 2021-22 per il Genoa che ha visto succedersi alla guida della panchina, in pochi mesi, tre diversi allenatori. Dopo l’esordio altalenante di Davide Ballardini la speranza sembrava ritrovata con Andrij Ševčenko, ma la speranza è durata poco: neanche la grande gloria ucraina ha saputo riportare il Grifone sulla retta via. Dopo un breve intermezzo ad interim di Konko la panchina è stata infine assegnata, a gennaio 2022, ad Alexander Bessin.
Il tecnico tedesco, che in Belgio ha conosciuto davvero un periodo d’oro guidando l’Oostende al terzo posto ai playoff di secondo livello sfiorando la qualificazione alla Conference League e venendo eletto miglior allenatore dell’anno del campionato belga, si è presentato al Genoa come un mister che non conosce mezze misure: vittorie o sconfitte, nessun pareggio.
Più che una dichiarazione si è rivelata quasi una condanna a giudicare dalle prime sei partite sotto la sua guida che si sono chiuse tutte con una pesante X. Se è vero che i risultati aspettati, e sperati, non sono arrivati, è però anche vero che negli ultimi due mesi i rossoblù hanno mostrato importanti segnali di cambiamento e ritrovato dignità in campo.
Ma si può ancora parlare di salvezza? Calendario e punti alla mano, c’è ancora margine per rimanere in Serie A? Scopriamolo subito e diamo un’occhiata alle scommesse online per capire il punto di vista dei bookmaker.
Blessin ha orgogliosamente dichiarato che finchè la matematica non sarà completamente contro di loro non molleranno: facciamo dunque due conti.
Il Grifone finora, delle 27 gare giocate, è riuscita a vincerne solo una, per il resto abbiamo 14 pareggi e 12 sconfitte. A questo punto della stagione restano 11 partite da giocare e ipotizzando una quota salvezza anche bassa (36 punti) rispetto ai 18 attuali ne mancherebbero esattamente altri 18. Questo significa che dovrebbero arrivare almeno cinque vittorie, quattro pareggi e solamente due sconfitte, alternativamente sei vittorie e un paio di pareggi con appena tre sconfitte.
Ma questi conti, per avere un senso, vanno incrociati con il calendario: quali sfide attendono il Genoa nelle prossime giornate? Nel prossimo mese gli uomini di Blessin saranno impegnati in due gare casalinghe (Inter e Torino) e una in trasferta (Atalanta), poi si prosegue con un mese di aprile davvero complicato: Verona, Lazio e Milan (prima e terza in trasferta, biancocelesti in casa) prima dello scontro diretto contro il Cagliari al Luigi Ferraris, poi, a maggio, quattro gare: si parte con il derby contro la Sampdoria, si prosegue in casa contro la Juventus, in trasferta al Maradona di Napoli e infine il Bologna al Ferraris il 22 maggio. A questo punto, per essere forse salva, sempre considerato il range di 35-37 punti che negli ultimi dieci anni è stato sufficiente, dovrebbe aver accumulato i 18 punti che mancano.
Le speranze di una vittoria contro l’Empoli, avversaria tutto sommato gestibile, sono svanite nel corso dell’ultima giornata quindi ora, salvo improbabili imprese contro le big, il Genoa deve assolutamente vincere contro Torino, Verona, Cagliari, Sampdoria e Bologna e strappare almeno un paio pareggi tra Inter, Atalanta, Lazio, Milan, Juventus e Napoli. Che dire: i numeri, incrociati con questo calendario, assumono tutt’altro aspetto e, anche se il gioco dei rossoblù di Blessin sembra decisamente di un altro livello rispetto a quello di qualche mese fa, la salvezza sembra davvero aver bisogno di un miracolo.
Questo Genoa ha sicuramente imparato a gestire di nuovo il campo, blindando la difesa principalmente, ma ora quello che serve davvero è una svolta in attacco. Basterebbe forse una prima simbolica vittoria per dare al Grifone la spinta di cui ora ha bisogno, ma nel caso questo segnale non dovesse arrivare, la società è bene che inizi a familiarizzare con l’idea di una stagione in Serie B.