10 Aprile 2019

Cittadella, Foscarini sulla Salernitana: “Noi l’avversario peggiore”

FOSCARINI CITTADELLA SALERNITANA – Conosce bene la squadra veneta, tra prima squadra e settore giovanile: Claudio Foscarini, sulle colonne de Il Mattino – le sue parole riportate da salernitananews.it – mette in guardia la squadra campana: “Il Cittadella è il ‘nemico’ peggiore nel momento più delicato del campionato della Salernitana. Occhio alla bagarre salvezza: la […]

FOSCARINI CITTADELLA SALERNITANA – Conosce bene la squadra veneta, tra prima squadra e settore giovanile: Claudio Foscarini, sulle colonne de Il Mattino – le sue parole riportate da salernitananews.it – mette in guardia la squadra campana:

“Il Cittadella è il ‘nemico’ peggiore nel momento più delicato del campionato della Salernitana. Occhio alla bagarre salvezza: la Salernitana non se l’aspettava e la mente, adesso, dovrà essere allenata alla lotta, un altro tipo di lotta, quella che dà meno soddisfazioni”.

Sul capitolo salvezza: “Cinque o sei, ma i primi tre vanno conquistati alla svelta. La Salernitana ha 35 punti e non è tranquilla, perché ha solo il Crotone come squadra cuscinetto tra la zona franca e quella della disperazione che addirittura, a quota 30, coincide pure con la retrocessione diretta. Qual è la maggiore difficoltà? Cambiare in fretta obiettivo, sintonizzarsi sulla salvezza. La Salernitana è piombata all’improvviso in una posizione di classifica che non le appartiene, però adesso dovrà conviverci. Posso testimoniarlo, attraverso l’esperienza diretta: con l’Avellino, l’anno scorso, piombammo nella lotta all’ultimo respiro e furono decisive le sfide conclusive contro Spezia e Ternana. Il Novara, però, stazionava nei quartieri nobili e all’improvviso fu risucchiato. Il fatto di non essere mai stata considerata una pericolante e di non essersi mai sentita tale, fino a poche giornate fa, può penalizzare la Salernitana dal punto di vista psicologico, rispetto a Foggia, Crotone e Venezia che sapevano di dover fare questo tipo di campionato. Nella mia lotta salvezza in Irpinia, avevo alleati in squadra, uomini e protagonisti: erano Di Tacchio e Migliorini, oggi colonne della squadra di Gregucci. Furono titolari inamovibili nei momenti clou e allo stesso modo, quest’anno, sono convinto che sapranno tirarsi fuori dalle sabbie mobili. A Cittadella, nel 2014, Djuric seppe trascinarci verso la salvezza, mezza volata fu merito suo e seppe caricarsi la squadra sulle spalle. Ricordo, ad esempio, una sua tripletta contro il Varese. Adesso vedo che si è finalmente svegliato dal letargo: era ora. Non parla, Milan è un tipo all’apparenza mite ma è di grande esempio per la squadra”.

“É stato molto spesso un campo amico – l’Arechi ndr. – e la tradizione favorevole l’ha proseguita Venturato, che ha raccolto splendidamente la mia eredità, dando una bella impronta al Cittadella e un gioco sempre propositivo. La cabala e i tabù sono un’insidia in più, ma sono anche fatti per essere infranti. Dipende anche dalla Salernitana e da tutto ciò che la circonda. Quando le cose non vanno, contano pure i presidenti e l’ambiente, perché è vero che l’ambiente non gioca ma contagia e incide. Adesso c’è questa contestazione ultras. I tifosi hanno ragione ad essere amareggiati e le loro rimostranze vanno comprese. Nello stesso tempo, tutti sanno che un calciatore in difficoltà avverte il doppio del peso, se è tutto solo, davanti alle avversità, faccia a faccia con il suo destino, a maggior ragione un giocatore che non è abituato a giocare nell’acquario o davanti a pochi tifosi, come può accadere ad esempio a Cittadella. Ad Avellino arrivai a nove gare dal termine e beccammo due contestazioni pesantissime, ma poi a ridosso della partita bisogna essere anche abili a chiudere tutto tra parentesi”.

Una gara delicata quella contro la Salernitana: “Difficile, spigolosa, apertissima. Il Cittadella ha fatto un favore a battere il Livorno, in chiave Salernitana, però adesso viene all’Arechi rilanciata nei playoff, consapevole di non poter steccare perché se la gioca con Spezia e Perugia. Iori è il leader fuori dal campo e Adorni dentro. Moncini il finalizzatore e Schenetti il trequartista che non dà riferimenti, crea superiorità, si inserisce e segna. Paleari uno dei migliori portieri della categoria, a guardia di un’ottima difesa, la migliore del campionato. La Salernitana ha diverse carte da giocare ma non rinunci alla migliore: il pubblico”.