12 Novembre 2018

Cittadella, il ds Marchetti: “Il segreto del Cittadella? Una solida proprietà e tanto lavoro”

CITTADELLA MARCHETTI – E’ intervenuto ai microfoni di RMC Sport in occasione degli Italian Sports Awards il ds del Cittadella Stefano Marchetti. Ecco le sue dichiarazioni: “Siamo molto soddisfatti, ieri abbiamo disputato una grande partita sotto l’aspetto del gioco. Siamo andati due volte sotto ma la squadra ha dimostrato carattere e valori tecnici importanti. Per […]

CITTADELLA MARCHETTI – E’ intervenuto ai microfoni di RMC Sport in occasione degli Italian Sports Awards il ds del Cittadella Stefano Marchetti. Ecco le sue dichiarazioni:

“Siamo molto soddisfatti, ieri abbiamo disputato una grande partita sotto l’aspetto del gioco. Siamo andati due volte sotto ma la squadra ha dimostrato carattere e valori tecnici importanti. Per essere protagonisti bisogna avere continuità e andare avanti così.”

“I segreti del Cittadella? Prima di tutto una proprietà solida e seria, poi tanto lavoro. Io sono qui da 20 anni e abbiamo cambiato solo 3 allenatori, senza cambiarne alcuno. Cerchiamo di fare sempre le scelte giuste e le difendiamo, poi c’è uno staff che lavora da tanti anni e chi viene sa di trovare un ambiente già consolidato. I risultati ci stanno ripagando, abbiamo anche lanciato tanti giocatori.  Il mio sogno è chiudere il cerchio raggiungendo un traguardo che non mi sogno nemmeno di nominare. Poi spero di arrivare in Serie A, l’ambizione c’è ma penso a far bene qui”

“Kouamé è tornato a trovarci qualche giorno fa. È cresciuto con noi ed ero sicuro che facesse bene. Ha qualità tecniche e un entusiasmo contagioso, è generoso in campo e fuori. Un ragazzo serio, che ha margini di miglioramento enormi. Ha 20 anni ma ragiona come un 30enne. Assorbe gli insegnamenti, ero sicuro che si sarebbe imposto e può arrivare in alto, a patto che impari a essere più goleador. Certe volte è troppo altruista, deve essere più incisivo.”

Su Frare: “È un ragazzo poco reclamizzato ma dal grande futuro. In estate c’è stata una rivoluzione dovuta alla grande richiesta per chi aveva fatto benissimo nello scorso campionato. Abbiamo cambiato 14 giocatori, ma già dal ritiro si è creato un giusto mix e grande feeling tra chi era rimasto e i nuovi. Si sono inseriti con entusiasmo, dando continuità al lavoro.”