17 Marzo 2020

Pescara, Legrottaglie: “Lo Stato non può decidere per la vita delle persone”

LEGROTTAGLIE PESCARA VITA – Nicola Legrottaglie, attuale tecnico del Pescara, ha parlato dell’attuale stato d’emergenza, analizzando in particolar modo l’operato di qualcuno. Sotto accusa dell’ex difensore bianconero è finito infatti il Governo inglese, in particolar modo Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito. “Meravigliosa l’Inghilterra. Assolutamente apprezzabile per la Premier League e per il rugby, affascinante […]

LEGROTTAGLIE PESCARA VITA Nicola Legrottaglie, attuale tecnico del Pescara, ha parlato dell’attuale stato d’emergenza, analizzando in particolar modo l’operato di qualcuno. Sotto accusa dell’ex difensore bianconero è finito infatti il Governo inglese, in particolar modo Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito. “Meravigliosa l’Inghilterra. Assolutamente apprezzabile per la Premier League e per il rugby, affascinante per i suoi autobus doppi o per i taxi neri. Eccezionale negli scritti di Shakespeare o Dickens, superlativa – prosegue ai microfoni di Sportmediaset –  nella musica dei Beatles e dei Rolling Stones, ammirevole negli studi di Newton o Darwin. Stessa stima del vecchio Darwin non posso però provare per il nuovo Darwin, quel Boris Johnson che si sta rendendo protagonista di assurde selezioni naturali. Nel 2020 è assurdo pensare a metodi di selezione “naturale” per contrastare l’emergenza Covid-19. “Chi avrà l’età e la forza per sopravvivere andrà avanti, anziani, deboli, affetti da patologie… vabbè, ne faremo a meno.” Queste sono state le dichiarazioni del primo ministro ad avermi sconvolto. L’Italia  – prosegue Legrottaglie, noto per la sua fede e per le tante azioni eseguite in favore dei meno fortunati – avrà tanti difetti. Facciamo i furbetti quando siamo in fila, gettiamo qualche carta di troppo a terra, la puntualità non rientra esattamente nelle nostre corde, ma non lasciamo certamente la nostra popolazione in mano ad un virus. Non deleghiamo alla malattia il compito di decidere chi lasciare in vita e chi no. Sono i nostri medici, i nostri infermieri, le nostre ferree restrizioni e soprattutto la nostra umanità a combattere questo mostro invisibile. E’ brutto notare – conclude – come in Italia ci si compatti solo nelle situazioni d’emergenza. Sono però fiero nel far notare che quando ciò avviene, diventiamo un esempio per il mondo intero. Restiamo umani.”