12 Aprile 2019

Spezia, Marino: “Giocando bene è più semplice ottenere risultati e far crescere i calciatori”

MARINO SPEZIA RISULTATI – Pasquale Marino, tecnico dello Spezia, ha rilasciato un’intervista ricca di spunti alla rivista B Magazine. “Allenai Giorgio Corona da ragazzo quando ero alla prima esperienza da giocatore-mister al Milazzo e anni dopo fu lui a farmi vincere la prima partita di A con un bel gol al Cagliari: gli sono molto legato. Ho allenato Quagliarella due anni all’Udinese e i suoi numeri furono sotto […]

MARINO SPEZIA RISULTATI – Pasquale Marino, tecnico dello Spezia, ha rilasciato un’intervista ricca di spunti alla rivista B Magazine.

“Allenai Giorgio Corona da ragazzo quando ero alla prima esperienza da giocatore-mister al Milazzo e anni dopo fu lui a farmi vincere la prima partita di con un bel gol al Cagliari: gli sono molto legato. Ho allenato Quagliarella due anni all’Udinese e i suoi numeri furono sotto gli occhi di tutti, ma il gesto più bello che fece per me giunse anni dopo. Dopo i 100 gol in A, i suoi genitori vennero a Frosinone a portarmi la sua maglia autografata: è un campione di educazione e sensibilità, a 36 anni al top non ci resti per caso. Di Natale l’ho portato allo Spezia pensando potesse risultare utile alla crescita dei nostri attaccanti. Costituisce uno straordinario modello visivo: lo stop, il primo controllo, il controllo orientato, i movimenti, come calcia. Antonio
mostra, corregge, consiglia e tutto il gruppo ne trae beneficio. Ho sempre pensato al risultato come la conseguenza della prestazione: se hai un’identità spiccata puoi anche perdere, ma la settimana dopo la partita la vinci. Inoltre, avere il controllo del possesso permette ai calciatori di sviluppare maggiormente le proprie qualità. Ho chiesto di giocare anche in e con me diversi ragazzi sono arrivati alla convocazione nelle rispettive nazionali, ma non voglio autocelebrarmi. Soprattutto ai massimi livelli, saper fare altro oltre alla difesa è essenziale: contro squadre forti chi si chiude viene presto schiacciato, mentre se le si costringe a correre e stancarsi qualcosa di diverso può accadere. Nei match contro formazioni di pari o inferiore livello, invece, tutto riesce più semplice se sei abituato a cercare sempre di comandare il gioco. Allo Spezia sta andando bene, dispiace per la flessione tra febbraio e inizio marzo, ma abbiamo reagito vincendo in casa del Benevento. La a 19 implica meno tempo per recuperare, ma la diminuzione dei turni infrasettimanali giova a organici non allestiti per scendere in campo 3 volte in 7 giorni. La sosta è un’anomalia, ma permette di recuperare gli indisponibili. Stiamo facendo di tutto per conquistare un posto play-off, se li raggiungeremo non faremo nessun calcolo. Giocarli da settimi e ottavi costringe a cercare la vittoria, ma questo è un bene. Se si lavora tutto l’anno per proporre un calcio offensivo la squadra può destabilizzarsi avendo a disposizione 2 risultati su 3 e ha il freno a mano tirato, ma la beffa è sempre dietro l’angolo. Il 4-3-3 è il sistema di gioco che prediligo, decisi di variare il mio 3-4-3 di base nell’anno della promozione a Catania dopo un 3-0 patito a Mantova. Sono uno di quegli allenatori che si adatta, tuttavia, al materiale umano. A Frosinone avevo Ciofani Dionisi che garantivano 30 gol in 2 facendo coppia e non potevo separarli: per questo motivo usai il 4-3-1-2 e poi il 3-5-2.”