19 Ottobre 2018

Pescara, Bepi Pillon torna ad affrontare lo Spezia da allenatore

PESCARA PILLON – Un passato nello Spezia, dall’85 all’88 in Serie C: Bepi Pillon, tecnico del Pescara, torna con la sua squadra capolista in terra ligure per affrontare il club in cui ha militato quando era un calciatore. Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport Pillon si confida tra passato e futuro: Una grande emozione stasera al Picco. […]

PESCARA PILLON – Un passato nello Spezia, dall’85 all’88 in Serie C: Bepi Pillon, tecnico del Pescara, torna con la sua squadra capolista in terra ligure per affrontare il club in cui ha militato quando era un calciatore.
Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport Pillon si confida tra passato e futuro:

Una grande emozione stasera al Picco. Pillon ci tornerà con il Pescara attualmente primo in classifica. Un primato di cui è assolutamente felice, ma che non deve illudere nessuno perché “conosco troppo bene la B”, dice: “Con solo 19 squadre è un campionato ancora più difficile, perché c’è poca distanza tra playoff e playout.”

Un tuffo nel passato, poi, nel ricordo della storica tripla promozione con il Treviso: “La tripla promozione con il presidente Caberlotto mi è rimasta nel cuore. Però anche aver fatto il miglior risultato nella storia del Chievo mi rende molto felice.”

Da allenatore anche momenti difficili, che Pillon ricorda con delusione; ad esempio l’esonero con la Reggina in A, o con il Treviso, durante il campionato 2007/2008, in B: “Mi chiamavano solo quando erano in difficoltà, mi ero fatto quella nomea e non mi piaceva. Però ho sempre raggiunto l’obiettivo.”

Con il Pescara tutta un’altra storia. Il tecnico, chiamato in sostituzione di Zeman, ha portato la squadra alla salvezza. La sua permanenza nella squadra abruzzese sembrava temporanea, invece non è stato così.
E’ la sua 339 panchina, che lo rende un vero veterano del campionato cadetto.
Con il consueto 4-3-3 sta raggiungendo traguardi inaspettati: “Meno offensivo, ma bello da vedere.” dice “Nel calcio ci sono due fasi, offensiva e difensiva. Bisogna curare entrambe e farle funzionare insieme.”
Una seconda giovinezza, insomma, per il 62enne in cerca dell’ennesimo successo in trasferta.