18 Maggio 2020

Responsabilità medici, Castellacci: “Attendiamo linee guida concrete da applicare, altrimenti rimane carta straccia”

RESPONSABILITA’ MEDICI CASTELLACCI – Enrico Castellacci, Presidente della LAMICA (Libera Associazione Medici Italiani del Calcio), è intervenuto a margine della trasmissione Radio Anch’io Sport su Radio 1 per discutere nuovamente del delicato tema relativo alla responsabilità dei medici sociali relativamente ad eventuali nuove positività dei calciatori. Queste le sue parole riprese da SalernitanaNews.it: “Parlare di sicurezza […]

RESPONSABILITA’ MEDICI CASTELLACCI – Enrico Castellacci, Presidente della LAMICA (Libera Associazione Medici Italiani del Calcio), è intervenuto a margine della trasmissione Radio Anch’io Sport su Radio 1 per discutere nuovamente del delicato tema relativo alla responsabilità dei medici sociali relativamente ad eventuali nuove positività dei calciatori. Queste le sue parole riprese da SalernitanaNews.it:

“Parlare di sicurezza in momenti di eccezionalità come questi è difficile, si potrà giocare cercando di rischiare il meno possibile. Aspettiamo le famose linee guida di cui si parla da mesi e che non escono mai fuori in modo concreta. Devono poter essere applicate, altrimenti sono carta straccia”.

“La circolare dell’Inail riguarda la responsabilità del datore di lavoro e non dei medici sociali, tale estensione è del tutto illegittima e fuorviante. Le circolari non possono cambiare e interpretare il codice civile e penale. C’è stata una forzatura, è stata un’illusione collettiva. Tutti gli strumenti diversi dalle norme di legge possono risolvere le questioni solo dal punto di vista mediatico, ma non da quello giuridico. Invieremo una lettera dei nostri legali al ministro Spadafora, a Gravina e a Malagò. Nel calcio, ma non solo, il medico è già normalmente carico normalmente di responsabilità civili e penali nel suo DNA professionale. Gli stessi giocatori hanno responsabilità e dovrebbero firmare un foglio in cui dichiarano di attenersi alle linee guida, perché il medico non può controllare tutto e tutti. Finora sono stati fatti protocolli non applicabili, tanto che c’è stata una ribellione di tutti gli addetti ai lavori. Sarebbe stato auspicabile un tavolo solo con Governo, medici sportivi, medici del calcio e federazione: un unico tavolo senza burocratizzare il tutto sarebbe stato meglio per velocizzare l’iter. È stato paradossale dare responsabilità all’unica figura non istituzionalizzata del mondo del calcio: i medici sociali non hanno contratti depositati in Lega e la loro associazione sindacale, che presiedo da tanti anni, non è stata mai invitata neanche al tavolo della trattativa”.

“Il campionato probabilmente inizia… ma se vogliamo finirlo dobbiamo entrare nella logica tedesca. Bisogna conoscere data d’inizio per programmare gli allenamenti, mi auguro sia possibile farlo. Si parla di ripartenza anche della B ma da quella categoria ho ricevuto lettere di due terzi dei medici che hanno minacciato le dimissioni. Due lo hanno già anche fatto”.