1 Giugno 2022

Vicenza, Rosso: “Stavamo per compiere un miracolo sportivo. Futuro? Dobbiamo leccarci le ferite, rialzarci e ripartire”

VICENZA ROSSO FUTURO – Stefano Rosso, presidente del Vicenza, è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa. Queste le sue parole: “Avremmo tutti preferito essere qui a discutere di una salvezza quasi miracolosa. L’ultimo mese poteva portarci a compiere un miracolo sportivo, senza precedenti ed è un peccato che questo venga dimenticato troppo in fretta ed è giusto […]

VICENZA ROSSO FUTUROStefano Rosso, presidente del Vicenza, è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa.

Queste le sue parole:

Avremmo tutti preferito essere qui a discutere di una salvezza quasi miracolosa. L’ultimo mese poteva portarci a compiere un miracolo sportivo, senza precedenti ed è un peccato che questo venga dimenticato troppo in fretta ed è giusto denotare quel poco di positivo che c’è stato in questa stagione. Dobbiamo essere oggettivi e commentare la retrocessione che è figlia soprattutto dei risultati della prima parte della stagione. Dobbiamo leccarci le ferite, rialzarci e ripartire. Siamo un gruppo di soci molto solido che non ha paura di affrontare momenti difficili e, anzi, in questa fase della nostra storia insieme, che poteva far traballare qualcuno, il nostro legame si è rafforzato ancora di più. Ci siamo già visti due volte dalla fine del campionato ed è stato bello trovare un gruppo di persone che invece di tirarsi indietro, credono ancora di più nel progetto. Sedersi sul carro dei vincitori è sempre facile, ma per stare su quello dei perdenti occorre essere molto coraggiosi. E questi imprenditori sono forti e coraggiosi e ci daranno una mano per tornare dove tutti vogliamo. Quindi il mio primo ringraziamento va a loro.
Abbiamo deciso di proseguire nel progetto manageriale e tecnico, confermando il direttore Bedin, il direttore Balzaretti e Vallone ed infine mister Baldini. Non possiamo essere miopi, in una situazione di estrema difficoltà, il direttore è riuscito a fare mercato portandoci a un soffio dalla salvezza. Costruire un progetto da zero è più facile, rispetto a sistemare in corsa. Dobbiamo riscattarci, c’è voglia di riscatto da parte di tutti e siamo tutti carichi. Non vogliamo abbassare la testa, in questi momenti bisogna rilanciarsi e compattarsi ulteriormente per uscire più forti. Vogliamo ricompattare l’ambiente con tutte le componenti, per fare qualcosa d’importante, occorre l’unione. Vogliamo migliorare una situazione che si è complicata nelle ultime settimane e nemmeno il Covid in precedenza ci ha aiutato perché non abbiamo potuto condividere le gioie, penso alla promozione o ai dolori, come la scomparsa di Paolo, dove tutti avremmo voluto compattarci e stare uniti. Noi siamo pronti, non vediamo l’ora di ripartire per toglierci le soddisfazioni che quest’anno non abbiamo avuto. Siamo qui a metterci la faccia, la testa e il cuore.

Come ripartire? Parliamo solo della categoria nella quale siamo, ovvero la Serie C. L’obiettivo è quello di essere protagonisti per cercare di risalire subito, se ce la faremo, lo vedremo poi a fine anno. Abbiamo l’obiettivo e l’obbligo di riprovarci subito, il calcio però è particolare, ci sono squadre anche vicine di casa che sono anni che ci provano e non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo, ma cercheremo di costruire una rosa e un programma per far sì di centrarlo il prima possibile.

Investimenti controllati? La logica è la medesima, non siamo il Monza, anzi ne approfitto per far loro le congratulazioni per la storica promozione. Abbiamo un modus operandi diverso, ma faremo degli investimenti molto più che adeguati per centrare l’obiettivo, siamo consapevoli dei budget delle squadre top della Serie C e saremo allineati a questi. Budget dello scorso anno non adeguato alla salvezza? Se però sommiamo gli investimenti fatti a gennaio, non siamo più nelle ultime posizioni per investimenti, abbiamo fatto un balzo abbastanza importante. Nella seconda parte della stagione abbiamo avuto un rendimento che avremo dovuto avere anche nella prima parte della stagione. Occorre spendere bene, magari anche a gennaio non abbiamo azzeccato tutti gli investimenti, ma comunque la squadra ha cambiato passo con gli innesti.

Serie B? Siamo in Serie C e non possiamo parlare di altre ipotesi finché non si materializzano, dobbiamo essere concreti e cinici. Se poi ci dovesse essere una riammissione, faremo ovviamente una valutazione diverse sul budget. Anche perché se dobbiamo tornare in Serie B, per poi retrocedere nuovamente, io mi uccido (ride, ndr).

Cosa non rifarei? A fine agosto molti articoli valutavano la campagna positivamente, dicendo che avevamo costruito una rosa adeguata. Tuttavia è stato un errore, non abbiamo lavorato bene sulla composizione della rosa e certe scelte le avremmo potute fare diversamente, cambiando alcune cose. Cambiare Di Carlo in estate? Non c’è la controprova, magari se avessimo cambiato a luglio, saremmo andati male comunque con la rosa che avevamo. Non è mai facile, col senno di poi, avrei cambiato tante cose. Poi è arrivato Brocchi che inizialmente non ha raccolto punti e poi ha fatto bene da gennaio in poi. E’ evidente che qualcosa nella costruzione della squadra non è andato bene, i giocatori che avevamo scelto per rafforzarci non sono riusciti ad incidere. Non si è creato il gruppo forte che sopperisce ad altre mancanze. Tutte sommate hanno portato a una situazione difficile. Ma tante cose erano difficili da valutare nella scorsa estate: l’allenatore veniva da un buon percorso, la squadra che si era salvata tranquillamente e avevamo aumentato il budget del 30%, comprando a fine giugno per arrivare pronti in ritiro. I passaggi magari erano corretti, le scelte evidentemente no. E’ successo un po’ di tutto quest’anno.

Brocchi? Voglio ringraziarlo perché ha creato un nucleo di punti sui quali poi abbiamo costruito l’ultimo mese e non va dimenticato. Ha dato un po’ di certezze tecniche alla squadra che magari avevano perso nella prima fase del campionato. Mi sento quindi di ringraziarlo per il lavoro fatto, ma non era facile per nessuno. Paradossalmente è stato più semplice per Baldini perché non aveva nulla da perdere, è arrivato e ha magari rotto equilibri perché non c’era più nulla da preservare. E’ difficile da analizzare, all’epoca Brocchi ci sembrava la scelta migliore per dare delle garanzie tecniche alla squadra.
Ricucire i rapporti con la tifoseria? Mi sono visto due volte con la Curva quest’anno, ci siamo guardati negli occhi e ci hanno supportato fino alla fine. Poi ci sono stati altri episodi che dovremo sistemare ed è giusto che ci sia un confronto tra le parti, mio padre voleva chiarirsi ed incontrarsi immediatamente, ma evidentemente i tempi non erano maturi e si è scelto insieme di vedersi a fine stagione e ci sarà questo incontro.

Se abbiamo già parlato di scelte tecniche con Baldini? Il dialogo è costante e continuo, non c’è stato un incontro vero e proprio nel quale abbiamo stilato una lista dei giocatori o di come vogliamo che la squadra sia organizzata la prossima stagione. Non si è ancora conclusa la stagione perché il mister sta allenando tutti i nostri rientri e tutti i giovani perché vuole vagliarli. Quindi è un lavoro progressivo con un’ottica non più legata a questa stagione ma con un’ottica futura.
Sorpreso dei tanti tifosi per Vicenza-Cosenza? Questa è Vicenza e la sua storia viene prima di noi. Più che altro sono sorpreso positivamente perché nonostante tutte le difficoltà di quest’anno, hanno risposto in maniera forte e con entusiasmo. Questo mi ha sorpreso e per me è stata una delle note più belle. Come lo è stato il viaggio con loro per andare a Cosenza in charter. Dopo tutto quello che abbiamo passato vedere che ci credevano, che erano lì con noi, che mi davano una pacca sulla spalla, che mi dicevano “dai che ce la facciamo” e che avevano la forza di spingerci ad andare avanti, è la cosa che più mi ha fatto piacere e che ci ha fatto pensare di andare avanti senza avere il minimo di dubbio, una delle poche luci, in un anno che, purtroppo, ha avuto più ombre.

Investimenti confermati per il settore giovanile? Da parte nostra non si discute, è stato sempre uno degli elementi portanti del nostro far calcio e quindi non è in discussione. Se abbiamo investito in un’area scouting e tecnica di un certo spessore è proprio per questo. Anzi, speriamo di risolvere questo problema della categoria per dare continuità più a loro che a noi magari, per non perdere campionati giovanili.  Perché noi sul campo magari non la meritiamo la categoria, ma i ragazzi che abbiamo nel settore giovanile se la meriterebbero.
Zoccolo duro mancante? Il direttore ed io non siamo stati contenti di lavorare come abbiamo lavorato a gennaio perché i tasselli sulla programmazione sono un’attività che non abbiamo fatto. L’entrata di Vallone a luglio è stata fatta per arrivare a gennaio ed iniziare a inserire qualche tassello. La posizione di classifica ci ha fatto mettere una X su un’attività che era da programma. Infatti era stato dato un budget sull’acquisizione dei cartellini dei giocatori che non siamo riusciti ad investire. Quindi paradossalmente abbiamo avuto un saving sul lato investimenti perché purtroppo c’era da fare una campagna acquisti con un obiettivo diverso. Era complesso cercare talenti giovani per una salvezza che era da “vecchi scafati”. Questa è stata un’attività mancante ma anche nella campagna di gennaio, la programmazione aveva un fine diverso.

Un marchio come Diesel che dovrebbe far sognare? Spero che faccia sognare, però dall’altro lato credo nei passi progressivi. Alcune società magari vanno in Serie A, poi scendono e crolla tutto. Onestamente anche questa retrocessione per noi è un problema. Parlando col Presidente del Parma mi diceva “tutto bello il calcio in Italia ma avete un problema che è la retrocessione” perché sulla pianificazione di un’azienda scombussola tutto. Quindi il marchio che dovrebbe far sognare, è garanzia di continuità e di impegno, ma non necessariamente garantisce le spese folli perché nel calcio non sono più sostenibili. I soldi vanno investiti nella quantità corretta e bene. Quest’anno non siamo retrocessi perché sono mancati gli investimenti, ma perché sono non si è investito nella maniera corretta. Ieri sul giornale hanno riportato che abbiamo avuto perdite per 14 milioni, vuol dire soldi ulteriori che tiri fuori dal portafoglio per ripianare quello che non si è riusciti a coprire con gli investimenti. È una cifra importante, quest’anno sarà a mio avviso superiore, l’anno prossimo vedremo come andrà.

Un voto alla esperienza nel calcio ventennale? Se devo dare un voto nel calcio alla nostra esperienza è 7, perché ti dà delle soddisfazioni che a volte ti fanno volare e ti porta però a volte anche delle esperienze negative, delle delusioni che ti fanno pensare. Però è un mondo impagabile. Vedere che puoi ancora salvarti all’ultimo secondo dell’ultima giornata, vai vincere ad Alessandria, vai a giocare un playout insperato, voli con i tifosi, sono emozioni che nessun altro settore ti può dare.

Nelle scelte quanto incide la popolarità del personaggio? In genere non ci facciamo prendere dai grandi nomi. Non abbiamo bisogno di visibilità riflessa su un ex giocatore o qualcuno che è in televisione. Tendiamo a valutare le competenze per quello che dobbiamo fare. Balzaretti, nello specifico, è una persona che a livello umano conoscevamo già e che ha tutti i valori allineati alla nostra società ed è molto competente. Forse ha poca esperienza sul campo e questo è un rischio che abbiamo messo sul tavolo, però ha passione, cuore, testa, competenza tecnica, titoli di studio per poter fare molto bene. Spero stia a Vicenza il più a lungo possibile ma penso che, se un giorno dovesse andare via da qua, farà un’ottima carriera”.

FONTElrvicenza.net