19 Marzo 2019

Benevento, Vigorito: “Grazie a chi si è ricordato di noi. In linea con gli obbiettivi. Ai tifosi dico che…”

VIGORITO BENEVENTO – Durante la trasmissione Ottogol è intervenuto il patron del Benevento, Oreste Vigorito, che ha parlato dei risultati della squadra lanciando anche un messaggio ai tifosi. Queste le sue parole: “Ringrazio tutti coloro che hanno ricordato il nostro anniversario. Per molti si tratta di un punto di partenza ed è tra le cose […]

VIGORITO BENEVENTO – Durante la trasmissione Ottogol è intervenuto il patron del Benevento, Oreste Vigorito, che ha parlato dei risultati della squadra lanciando anche un messaggio ai tifosi.

Queste le sue parole:

“Ringrazio tutti coloro che hanno ricordato il nostro anniversario. Per molti si tratta di un punto di partenza ed è tra le cose che hanno influenzato la mia vita. Io non voglio andare in serie A? E’ lo stesso discorso che si faceva in serie C. Mi fa piacere che ci sia sempre un traguardo più alto al quale non voglia arrivare. Lo prendo come un augurio. Se ricordate bene non ho mai detto di non voler vincere il campionato, ma occorre avere una struttura consolidata che possa essere un volano per la società e la città con un programma più lungimirante. Poi è chiaro che se dovessi andarci non mi strapperei quei pochi capelli che ho, sarò il primo tifoso più felice. Non avrei cambiato 25 calciatori, oltre allo staff tecnico e medico per non fare bene. L’organo ufficiale della serie B ci ha definiti come una società modello: io non vado a caccia di voti, ma di emozioni e partecipazione popolare. So che non possiamo essere simpatici a tutti e mi auguro che le gioie possano essere superiori alle amarezze”.

RISULTATI – “Non sono felice dei risultati, ma neanche deluso. Per quella che è la mia visione siamo in linea con gli obiettivi che mi ero dato all’inizio dell’anno. Alcuni giovani stanno maturando e sono un patrimonio per il futuro. Altri si stanno attrezzando per rendere al meglio. In un campionato anomalo come questo abbiamo perso troppe partite e potevamo perderne qualcuna in meno. La squadra lavora quotidianamente e viene tenuta sotto osservazione da chi di dovere. Pensate che ieri dalle 16 alle 22 ho parlato del Benevento con Bucchi e Foggia. Quel poco di competenza maturata in questi anni l’abbiamo messa a disposizione di una delle ragioni della mia vita. Onestamente neanche io mi esalto nel vedere il Benevento quest’anno, però so che c’è un gruppo di persone che sta dando il massimo. Bucchi ha un rapporto di trasparenza con i calciatori e ha la nostra fiducia. Il più dispiaciuto di tutti sono io ma anche il meno esasperato. Se posso avere un regalo vi chiedo di provare a essere un po’ più sereni”.

MISSIONE – “Abbiamo una missione da compiere, per salire ci vuole tempo ma per cadere basta un niente. Vedete il Crotone. Stiamo lì, in piena zona play off. Non facciamo funerali”.

SQUADRA – “Ho parlato con i ragazzi dopo Livorno. Quest’anno li ho incontrati due volte per trasferirgli qualcosa che credevo fosse importante. Dopo aver perso con lo Spezia alcuni di loro piangevano nel sottopassaggio. In questi tredici anni ne ho visti pochi versare lacrime per la causa. Uno di questi è Felice Evacuo che non è stato particolarmente amato. L’affetto che nutro nei suoi confronti è stato dovuto anche al fatto che vedevo in lui grande impegno e passione nei confronti della città, ma forse non sapeva farsi amare perché non frequentava i punti di ritrovo. A 37 anni sta facendo ancora gol e siamo orgogliosi di averlo avuto con noi”.

VIOLA – “Ha chiesto di entrare in campo perché per il Benevento darebbe il cuore e l’anima. Bucchi non poteva farlo entrare altrimenti poi avrebbe legittimato gli altri a fare ciò che vogliono. Dal punto di vista disciplinare non può accadere questo. Antei ha chiesto di essere sostituito, per questo è uscito. Caldirola, inoltre, ha giocato con delle infiltrazioni alla caviglia”.

RICORDO PIU’ BELLO – “Senza dubbio quando sono tornato dopo un anno allo stadio e ho trovato un gruppo di persone che piangeva nel vedermi. Quello è stato un momento extra calcistico che mi porto dentro. La prima promozione dalla C2 alla C1, inoltre, non si scorda mai”.

Fonte: ottopagine.it