Alessandria, senti Corazza: “L’obiettivo è la salvezza. Il mio sogno è giocare in Serie A, occhio alle sorprese…”
ALESSANDRIA CORAZZA OBIETTIVO SALVEZZA – L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport presenta un’intervista a Simone Corazza, attaccante classe 1991 dell’Alessandria. Il calciatore è stato autore di una tripletta, al ritorno del club piemontese in Serie B contro il Benevento. Queste le sue parole: Cosa ti aspetti da questa stagione? “La salvezza dell’Alessandria è l’obiettivo […]
ALESSANDRIA CORAZZA OBIETTIVO SALVEZZA – L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport presenta un’intervista a Simone Corazza, attaccante classe 1991 dell’Alessandria. Il calciatore è stato autore di una tripletta, al ritorno del club piemontese in Serie B contro il Benevento. Queste le sue parole:
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“La salvezza dell’Alessandria è l’obiettivo principale. La B è intrigante e difficile, abbiamo l’obbligo di mantenere quello che ci siamo conquistati lo scorso anno. C’è tanta passione ad Alessandria, società storica e importante in una città che merita traguardi importanti”.
Che ricordo hai di Reggio Calabria?
“Fantastico, a Reggio ci volevano tutti bene, mi sono sentito a casa, tanto affetto, tanta disponibilità. Rimarrà sempre nel mio cuore”.
Che differenza c’è tra le vittorie con la Reggina e con l’Alessandria?
“Quando si vince è sempre meraviglioso, l’unica differenza è che a Reggio abbiamo dominato il campionato dall’inizio, ad Alessandria, invece, abbiamo faticato di più”.
Le tre squadre più forti?
“Sono più di tre. Benevento, Monza, Lecce, Parma, Brescia, ma ne potrei citare altre. Bisogna stare all’erta, in B c’è sempre la sorpresa dietro l’angolo e mi auguro sia l’Alessandria”.
A chi ti ispiri come giocatore?
“A nessuno, ci sono tanti attaccanti forti in Italia, ma non ho un modello preciso. Ho voglia di fare bene, lavorare duramente, seguire le indicazioni dell’allenatore e vincere. Lo spirito è quello di quando ero ragazzino”.
Il tuo sogno?
“Giocare in A, ma anche consolidarmi in B. Mi sento un uomo fortunato perché ho avuto la possibilità di scegliere la professione che amo”.