Salernitana, l’ex patron: “Serve un presidente vero. Spogliatoio non unito, è mancato un leader”
ALIBERTI SALERNITANA – Raggiunto dai microfoni di Ottochannel, Aniello Aliberti, ex patron della Salernitana, ha parlato a 360 gradi del club campano. Ecco quanto apparso su ottopagine.it: “So che ci sono richieste importantissime per rilevare la Salernitana. Quale sarebbe per me una somma ragionevole? Una società che chiude un campionato di serie B in zona […]
ALIBERTI SALERNITANA – Raggiunto dai microfoni di Ottochannel, Aniello Aliberti, ex patron della Salernitana, ha parlato a 360 gradi del club campano. Ecco quanto apparso su ottopagine.it: “So che ci sono richieste importantissime per rilevare la Salernitana. Quale sarebbe per me una somma ragionevole? Una società che chiude un campionato di serie B in zona retrocessione e con un patrimonio molto prossimo allo zero, forse può valere 5-6 milioni di euro. Un valore legato esclusivamente al titolo della serie B perché non c’è nient’altro, non hai un patrimonio, non hai un settore giovanile. A questa cifra, poi, andrebbe affiancato un investimento notevole perché devi rifondare tutto da capo“.
Su Lotito e Mezzaroma: “L’aspetto positivo è che la Salernitana è una società dotata di una struttura solida, che rispetta le scadenze e i giocatori non hanno nulla di cui lamentarsi. Lotito ha sicuramente il merito di aver dato un assetto stabile alla società. Bisogna però dire che è un presidente interessato a un’altra squadra di Roma, per giunta quotata in borsa. E sicuramente non ha tanto tempo da dedicare alla Salernitana, non può stare sempre qui a interagire con le varie componenti che ruotano attorno a una squadra di calcio. Se si arriva ad avere appena 1800 presenze allo stadio vuol dire che qualche problema c’è. Non parliamo di uno sprovveduto, quindi penso che voglia rimediare. A Salerno ci sarebbe bisogno di un presidente vero. A questo punto perché non mette qualcuno che curi questa creatura in maniera continua? Salerno è abituata a figure come Peppino Soglia, gente che trovi per strada e con la quale ti fermi a parlare al bar. Penso che manchi questa figura all’attuale società. Per provare a ripartire deve mettere le persone al posto giusto, rinnovare, azzerare il governo di questa società. Cambiare tutto. Quando i risultati non arrivano il primo colpevole è il direttore sportivo. Bisogna proporre gente seria, creare una buona squadra. Non è detto che devi garantire per forza una vittoria, ma la competitività sì. C’è bisogno dell’anima in campo, una squadra che entusiasmi il pubblico“.
Per concludere: “Qualcosa si è rotto, questo è innegabile. Probabilmente c’è stata una rottura tra i giocatori e con uno spogliatoio non unito perdi le partite. Sicuramente c’è stato uno scollamento, oltre all’assenza di un leader. Nella stagione ’96 avevamo uomini di spessore che avevano a cuore Salerno e la Salernitana. Questo fu fondamentale per centrare la salvezza“.