Frosinone, Angelozzi: “Avevo richieste da club importanti. Non volevo andarmene dopo una retrocessione”
Le parole del dt
Il direttore tecnico del Frosinone Guido Angelozzi è intervenuto ai microfoni del Secolo XIX per commentare la sfida contro lo Spezia.
Ecco le sue parole, riportate da Tuttomercatoweb.com:
“La promozione in Serie A è stata un’emozione indescrivibile vissuta sulla pelle. E quell’immagine dello stadio vuoto e fuori la gente impazzita. Per chi ama il calcio o per chi ama e basta, come i tifosi dello Spezia, qualcosa che ti resta dentro. Sapevo che il rischio di dover andare via c’era. Mi convocarono a Porto Cervo, salii sulla barca di Volpi e trovai lui, silenzioso, Chisoli e Fiorani. Mi dissero che il rapporto si interrompeva, nonostante la A. Fa male, stetti male, fu un periodo difficile, un trauma, ma dovetti accettare. Anche di non poter parlare, di non poter raccontare, bloccato da un accordo.
Mi dicono lo stadio sia cambiato un po’, la gente non credo, c’è una tifoseria che non dimentica nulla. Ti possono anche criticare, ma sei dai l’anima diventi un eroe. Sono venuto per la compilazione dei calendari, è stato tutto un abbraccio. Mi sono emozionato, oramai sono stagionato, ma dico la verità, ho sentito tanto dentro il cuore. Ci sta nel calcio, sono cose che succedono e succederanno ancora. Non me la sono sentita di andarmene dopo una retrocessione, Stirpe mi considera importante, avevo richieste di club altrettanto importanti. Ma voglio ripartire da qui, ed essere 90 minuti nemico sportivo dello Spezia. Ma solo 90′, non oltre.”