Cittadella, Antonucci: “Essere protagonista era ciò di cui avevo bisogno. Sono stati due anni di ripartenza”
Le parole di Antonucci sull'esperienza in granata
Antonucci, attaccante del Cittadella, ha parlato a Tuttomercatoweb.com degli ultimi anni vissuti con la maglia granata e della stagione appena culminata con la salvezza. Ecco le sue parole:
Il percorso ti ha portato a Cittadella e, quest’ultima stagione, ti ha visto finalmente affermare anche da un punto di vista realizzativo.
“Questi due anni a Cittadella hanno avuto un grande significato per me. E’ stata una ripartenza. Ho giocato più di 70 partite, in due stagioni davvero intense. Era ciò di cui avevo bisogno. Ho lavorato molto per realizzare tutto questo, sono contento, anche per quanto riguarda i gol segnati, perché era un obiettivo che mi ero posto – e penso che il lavoro mi abbia ripagato – ma anche per l’importanza che hanno avuto, le mie reti. Finalmente questo è il Mirko che volevo far vedere a tutti, ma che non ero riuscito fin qui a mostrare, una volta uscito dal settore giovanile della Roma. Gol pesanti in una stagione in cui il Cittadella ha dovuto lottare fino all’ultimo secondo”.
C’è stato un momento in cui le difficoltà hanno iniziato a ‘pesare’, nello spogliatoio?
“Sicuramente la sconfitta di Como – l’ultima partita del 2022 – ci ha lasciato in eredità un dopopartita molto difficile da gestire, anche per il momento in cui è arrivato quel k.o. In quel contesto la paura, per la classifica, si è fatta sentire, tuttavia, quando siamo tornati in campo, abbiamo portato a termine un girone di ritorno non da tutti. Abbiamo avuto molto coraggio, ci siamo compattati e uniti per raggiungere un obiettivo – salvarsi senza playout – non facile da prevedere, nel girone d’andata. I miei gol? Sicuramente quello di Cosenza è stato un gol pesante, anche perché era il decimo gol personale, una liberazione dal doppio significato, ma anche quello con il Sudtirol, l’ultimo elemento che ci mancava per poter vivere con due risultati su tre l’ultima partita con il Como”.
Che valore umano e professionale ha avuto questo biennio a Cittadella?
“Sarò sempre riconoscente ai miei compagni di squadra. Sono stati una famiglia, per me, e questo mi ha aiutato tantissimo, in particolare modo nell’ultim’anno giocatori come Vita, Perticone, Pavan, Branca, così come Ambrosino, tutto il gruppo, sono stati come fratelli per me. Sembra ieri quando, io e il direttore Marchetti, due anni fa, ci scambiavamo messaggi, e lui mi dimostrava fortemente quanto mi volesse qui, a Cittadella. Il club ha creduto in me un momento in cui, forse, nessuno avrebbe davvero voluto porre fiducia in me. Spero di averli ripagati in questi due anni con la miglior versione di me”.
Ripartenza significa anche ambizione. Ti vedremo in Serie A nel 2023/2024?
“Non so cosa succederà in questa finestra di mercato. Vivo serenamente il momento, sono in pace con me stesso. Affronterò tutto con un’altra testa e voglio continuare a essere la persona che sono stato in questi due anni. Voglio prepararmi al meglio e crescere ancora: sono convinto che, anche in questa stagione, avrei potuto segnare di più e da qui voglio ripartire ancora. Il prossimo step è ovviamente la Serie A, dove voglio affermarmi e dimostrare di poterci stare, spero di riuscirci dal prossimo anno e confermare quanto fatto con il Cittadella”.