Convegno a Sassari per Balata. “Il calcio italiano fra attualità e futuro. Quali prospettive?”: lectio magistralis sul tema
Lectio magistralis di Balata
Mauro Balata, presidente della Lega B, ha tenuto una lectio magistralis all’Università di Sassari. Di seguito il comunicato della Lega B.
“Il calcio italiano fra attualità e futuro. Quali prospettive?”. È questo il titolo del convegno tenutosi oggi presso l’aula magna dell’Università degli studi Sassari, in collaborazione col Panathlon Club Sardegna e moderato dall’organizzatore Giorgio Fresu, per il quale ha presenziato il presidente della Lega B Mauro Balata. Presenti numerose Istituzioni, ma anche dirigenti sportivi, procuratori, allenatori e giornalisti.
A fare gli onori di casa il Magnifico Rettore, il Professore Gavino Mariotti, che, in apertura, ha omaggiato il n.1 del “Campionato degli Italiani” con un attestato alla sua carriera.
Quindi, Francesco Sanna, Governatore del Panathlon Club Sardegna, ha posto l’accento sull’importanza dei valori etici e morali, uno su tutti il fair play, che lo sport, in particolare il calcio, incarna.
Da qui ha preso il via la lectio magistralis del presidente Balata per fare luce sui possibili nuovi scenari internazionali del mondo del calcio e gli impatti che potrebbero derivare, soprattutto in un periodo storico complicato e di recessione.
Balata, dopo aver salutato e ringraziato tutti i presenti, ha evidenziato come, già da alcuni mesi, la Lega B stia affrontando e approfondendo il macro-tema delle super competizioni internazionali, i cui impatti si stanno facendo sentire: “In un’intervista nel 2023 col prestigioso portale internazionale Sport Business parlai di questo rischio di gigantismo e monopolio, con conseguente concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani di pochi perché sapevamo che erano state messe in cantiere, poi approvate, delle riforme a livello di calcio europeo e mondiale che hanno poi dato luogo alle grandi competizioni sovranazionali. Queste, in qualche modo, sono state una risposta al progetto della Superlega, nato e poi bocciato grazie a interventi di politici, grandi calciatori del passato e tifosi stessi, soprattutto in Inghilterra”.
In merito, la Lega B si è attivata per avere un confronto, arrivando fino a Bruxelles, per cercare di capire come opera questo genere di progettualità all’interno, avendo come cornice sempre i principi del diritto dello sport europeo, propri anche della B.
Analizzando lo stato dell’arte, è emerso come sarebbe opportuno, nel momento in cui si va ad incrementare in maniera consistente il numero di competizioni e, di conseguenza, il numero di gare, un confronto con tutte le componenti che, con grandi sacrifici, portano avanti le competizioni nazionali. “Nei calendari delle competizioni italiane, europee, mondiali – sottolinea Balata – ci sono degli spazi che sono tutti programmati. Tali spazi stanno diventando sempre più affollati col rischio di una mancanza di equilibrio. […] Per cui, se tutti gli interessi si spostano verso le mega competizioni internazionali e le loro iniziative, assolutamente legittime, ci sarebbe tuttavia un impatto per le competizioni domestiche. In particolare, il presidente della Liga Javier Tebas, attraverso uno studio commissionato a KPMG, ha stimato una perdita di valore economico della produzione interna del calcio pari al 55%. Tutto ciò non si limita solo al mondo del calcio perché il calcio, attraverso il pagamento dei tributi, alimenta anche il 40% circa di tutto lo sport system italiano”.
Balata ha quindi evidenziato come una mancanza di risorse non permetterebbe neanche a tanti giovani di affacciarsi al mondo dello sport e del calcio che giova a corpo e mente, “un presidio di legalità che permette di non alimentare comportamenti devianti”.
Venendo al momento storico in cui versa il calcio italiano, il presidente della Lega B ha ribadito il grido d’allarme di fronte a un quadro di perdita competitiva che incide a cascata su tutto il sistema. “Da anni – sostiene Balata – ritengo che il calcio sia un formidabile moltiplicatore di benessere sociale ed economico a beneficio della comunità, avendo come punti di riferimento fondamentali i superiori principi del merito sportivo, dell’equa competizione e della solidarietà. Il nostro è un calcio bellissimo e lo abbiamo sempre portato in giro per il mondo con grande orgoglio”.