Bandecchi in Consiglio comunale: “Entro due o tre anni la Ternana non esisterà più. Servono 7 milioni per lo stadio”
Parole dure quelle dell'ormai ex presidente delle Fere
Primo giorno di Consiglio comunale per Stefano Bandecchi. Fresco dimissionario dalla carica di presidente della Ternana, con i pieni poteri assegnati all’amministratore unico Tagliavento, il neo sindaco di Terni ha rilasciato alcune dichiarazioni rispondendo alla relazione del segretario generale del comune sulla presunta incompatibilità tra la carica di primo cittadino e di numero uno delle Fere. Di seguito le sue parole riportate da “Ternananews.it”:
“Ho già risposto alla relazione fatta dal segretario che portava a due incompatibilità: io ad oggi non ho nessun conflitto d’interesse, la politica italiana è più importante di ciò che succede nelle mie aziende, per questo ho rassegnato le mie dimissioni. L’Università ha acquisito 67 ettari sotto Narni dove costruirà, come qualunque altra azienda uno stadio totalmente suo, non uno stadio per la città di Terni, che non avrà più motivo di esistere per vostra felicità. Non abbiamo nemmeno più la necessità di costruire un centro sportivo, cosi ve lo farete per conto vostro. Pur ritenendo che lo stadio sia una cortesia che la Ternana fa a voi, perché entro 2/3 anni la Ternana non sarà più in grado di esistere, se l’Università e la Ternana ormai guidate da altri riterranno di fare uno stadio personale, la Ternana giocherà nel suo stadio personale, altrimenti non si iscriverà più al campionato, servono 7 milioni per mettere a posto quello stadio, ad oggi vi chiedo la votazione senza tante chiacchiere sul mio conflitto d’interessi. La clinica probabilmente la farò a Perugia, io conflitto d’interessi non ne ho più”.
“L’assemblea deve decidere ora, davanti ai documenti che ha. Il segretario deve avere il coraggio di dire che i documenti appena depositati ,se veri, risolvono il conflitto d’interesse e voi tutti non potete continuare su questo piano perchè state facendo un torto alla città di Terni. Io ho dimostrato che pur di non avere discussioni inutili sono disponibile a rinunciare anche a mia madre, ho deciso di fare politica come garantista. La riunione non può non essere chiusa oggi, io voglio la risposta della segreteria che deve rispondere adesso”.