Sampdoria, l’ex Bazzani: “Serve una reazione di carattere. Pirlo? Tutto dipende dalla sfida di Cosenza”
Le parole dell'ex
Fabio Bazzani, ex attaccante che ha vestito la maglia della Sampdoria, ha parlato in un’intervista a Il Secolo XIX, dove ha fatto il punto sul momento difficile che stanno passando i blucerchiati.
Queste le sue dichiarazioni riportate da sampnews24.com:
«Da fuori non è facilissimo capire, però mi sembra d’intravedere un organico con delle lacune, ma soprattutto con tanti timori legati alla mancanza di risultati. È una squadra con dei limiti ma che in questo momento sta pagando anche una fragilità caratteriale che condiziona soprattutto le partite in casa. Cittadella, Venezia e Catanzaro sono tre gare in fotocopia: la Sampdoria va in vantaggio, poi gli viene il braccino corto e, quando l’avversario pareggia, sprofonda. Ce lo potevamo aspettare che non sarebbe stato un campionato facile ma forse non così. Ora c’è bisogno di una reazione, soprattutto caratteriale».
«Sicuramente è una rosa giovane. E quando hai una squadra giovane en on arrivano risultati, l’aspetto caratteriale poi lo paghi. Da quel che vedo non mi sembra una squadra scollegata dall’allenatore, anche la società è con lui. Pirlo è nuovo per la categoria, deve avere il tempo di conoscere il campionato, alla Juventus aveva fatto benissimo. Secondo me ha fatto intravedere anche dei buoni sprazzi di gioco, ma quando è tirato il vento contrario si è notata proprio la fragilità caratteriale. Lo si è visto soprattutto a Marassi. Fuori casa sembra una squadra più spigliata con meno pressione addosso. Non sembra il cambio di guida tecnica è la risoluzione di tutti i problemi e la società da quando ho visto è stata bella compatta nel proseguire col tecnico. Mi sembra una scelta rispettabile».
Su Andrea Pirlo: «Se la società avesse pensato alla soluzione dell’esonero, mai periodo sarebbe stato più indicato della sosta. Se invece la scelta è stata quella di proseguire compatti con Pirlo, la sua riconferma non può dipendere dal risultato con il Cosenza. Sarebbe incoerente far dipendere tutto dal prossimo risultato. Poi è chiaro che non si può perdere in eterno».
Sulla mancanza di un leader: «Sì, questa è l’impressione che si ha da fuori. Essendo una squadra giovane, nei momenti di grande difficoltà non trova dove ahhrapparsi e tende a spegnersi tutta assieme. E lì l’allenatore oggettivamente non ci ariva perché in campo devi avere qualche giocatore che sia il braccio armato dell’allenatore a spronare e trascinare».
«Manca un centravanti che abbia il gol addosso, il classifico mestierante di categoria, il bomber di razza. Ma al di là dell’aspetto tecnico, conta quello caratteriale. Pedrola è un buonissimo giocatore, ha talento e qualità però non può essere lui un leader trascinante. La Sampdoria ha cercato un attaccante, ma per motivi che sappiamo non è riuscito a portarlo a casa. E mi riferisco a Coda».
Su Sebastiano Esposito: «È un buonissimo giocatore, che sa fare gol e che ha tecnica, però in questo momento la Sampdoria ha bisogno di altre qualità oltre a quelle tecniche. La Sampdoria è una buona squadra con giovani interessanti, ma oggi quello è l’ultimo dei problemi. Il problema è che in casa va in campo una squadra impaurita. Se vuoi ottenere risultati, Marassi deve tornare a essere un fortino».
«La Serie B ci ha insegnato che aspetta tutti e che non è mai finita. Però ora bisogna andare avanti step by step. La Sampdoria deve ritrovare fiducia, entusiasmo e sicurezza, anche il punto ad Ascoli può aver dato un po’ di autostima. Il primo obiettivo, dopo la sosta, deve essere quello di scacciare tutte le paure. Lo step dei playoff verrà dopo».
Sulle favorite alla promozione: «Le tre che sono in testa: Parma, Palermo e Venezia. Credo che abbiano qualcosa in più perché sono guidate da allenatori bravi e giocano bene. Ma nei playoff può succedere di tuto. Ci sono anche altre ottime squadre come Cremonese, Pisa e Como».
Sugli attaccanti di Serie B: «Pohjanpalo è quello che mi piace di più di tutti, ma Coda è sempre una garanzia per la categoria. Poi c’è Brunori che sta facendo molto bene. Non a caso, chi ha i centravanti di un certo tipo, sta nei piani alti della classifica».