Parma, Bernabé: “Da Pecchia sto imparando tanto, mi sento più maturo. Abbiamo tutto per la Serie A”
Il talento catalano dei crociati si racconta
Tra gli indiscussi leader tecnici del Parma attualmente capolista, Adrian Bernabé si è raccontato a 360 gradi a margine di una bella intervista esclusiva concessa ai microfoni di Calciomercato.com:
“Quest’anno mi sento più maturo e con un’esperienza maggiore, con Pecchia ho imparato tante cose. In ogni posto in cui vado imparo qualcosa, e alla fine metto tutto insieme. Mi manca la mia famiglia. Ogni tanto i miei genitori e mia sorella mi vengono a trovare, soprattutto mio padre che facendo il portiere in un palazzo ha il week end libero; mia mamma è parrucchiera, non sempre riesce a venire. Quando è in tribuna soffre perché ha paura che mi faccia male, che mi stanchi troppo. Per me la cosa più importante è quando i miei genitori sono felici vedendomi giocare”.
“A casa mia si è sempre visto tantissimo calcio, la mia famiglia è molto tifosa del Barcellona e mi ricordo quando guardavamo le partite tutti insieme. Mia sorella ha 17 anni e anche lei gioca a calcio. Sarebbe troppo facile dire che il mio 10 preferito è Messi, quando mio padre mi portava allo stadio mi sono innamorato di Ronaldinho; poi, crescendo, ho apprezzato molto anche Özil”.
“E’ un onore e una responsabilità indossare un numero così importante. I numeri 10 sono quei giocatori che, guardandoli, mi hanno spinto a continuare a giocare. Mi piace fare la mezz’ala d’inserimento, poi è chiaro che mi adatto alle richieste dell’allenatore. A volte c’è bisogno di schierarmi sulla trequarti, altre da regista o in mezzo al campo a due. Mi rendo conto di aver migliorato la fase difensiva e di essere diventato un giocatore più duttile. Se serve posso fare anche l’esterno“.
“A Barcellona ero vicino di casa della sorella di Iniesta. Ogni tanto capitava che lui andasse a trovarla e lo incrociavo per strada; è una persona molto umile, ma io, abituato a vederlo solo in tv, quando lo incontravo rimanevo sempre a bocca aperta. Preferisco l’assist al gol. Magari all’ultimo minuto come contro il Palermo“.
“Leader? Sì, mi piacerebbe diventarlo. Voglio aiutare i miei compagni e raggiungere gli obiettivi, in campo mi piace dare indicazioni alla squadra. Siamo un gruppo giovane, nello spogliatoio c’è un bel clima. Ognuno deve aiutare l’altro”
“Qui mi trovo molto bene, appena arrivato mi sono subito sentito a casa. Quest’anno le cose stanno andando per il verso giusto, speriamo di continuare così per fare contenti anche i tifosi che ci stanno sempre vicini. L’obiettivo è la promozione in Serie A, abbiamo una squadra forte, la mentalità giusta; per ora è tutto dalla nostra parte. Tifosi? Qualcuno allunga l’occhio per vedere cosa metto nel carrello. Ma la fila non me la fanno saltare mai”.
“Esultanza? Non ce n’ho una preferita, con Bonny abbiamo deciso che ogni volta che facciamo gol o io o lui dobbiamo trovare un festeggiamento diverso. Ogni settimana ce ne prepariamo uno. Quella di Dragon Ball a Pisa? Me l’ha proposta lui”.
“Non cambierei niente di quello che mi è successo. Anche se la scorsa stagione non è andata come volevamo, ci ha dato la consapevolezza della nostra forza. Anzi, forse una cosa sì. La finale dell’Europeo Under 21, non è mai bello perdere. Voglio continuare a migliorare, fare più gol e più assist“.