Binda: “La Reggina non ha fatto nulla di male, sono stato precipitoso. Il mio non era un attacco”
Il giornalista fa un passo indietro
Il giornalista della Gazzetta dello Sport Nicola Binda ha parlato a Reggio TV tornando sull’articolo in cui ha lanciato l’allarme su una possibile penalizzazione della Reggina.
“Nell`articolo si parlava di altro, panchine saltate e di una situazione generale legata alla Serie B. Ho riportato questo inciso sulle vicende extra-calcio che potrebbero cambiare la classifica. Ho associato il problema del Genoa a quello della Reggina ovvero le due squadre che inseguono il Frosinone e che hanno delle questioni che fanno discutere. Non sono stato preciso, forse ho sbagliato sicuramente in quello. Come ha spiegato la società, è evidente che ci sia qualcosa di anomalo attorno alla Reggina. La situazione legata alla ristrutturazione del debito vincola la società a quello che dirà il Tribunale. Questa è una prassi inusuale del mondo del calcio però è una prassi consentita da una legge dello Stato.
La Reggina non ha fatto nulla di grave ma è anche vero che le altre società sono con il fucile puntato perché vogliono vederci chiaro. A differenza del Genoa che ha già avuto la segnalazione della COVISOC alla Procura Federale, sulla Reggina non ci sono indagini aperte dalla Procura Federale, la COVISOC non ha segnalato irregolarità da parte della Reggina. La differenza è questa. Che ci sia un allarme su una situazione particolare è vero e lo confermo; che questa sia una cosa che porterà a delle penalizzazioni è tutto da vedere. E se sono stato precipitoso nel giudizio mi scuso ma non era quello il tema.
Se qualcuno lo ha preso come un attacco lungi da me, io faccio il mio lavoro e francamente preferisco anche io parlare di calcio giocato piuttosto che di queste cose ma l`attualità è anche questa. La società ha confermato le anomalie, un concordato in Tribunale non è una cosa che fanno tutti, sulle conseguenze è chiaramente tutto da vedere. La società attuale quando ha preso questa estate la Reggina sapeva dei debiti, avrebbe potuto dire `ok, lasciamola fallire` e ripartire dalla Serie D come ha fatto il Bari o il Catania ma invece fortunatamente la nuova proprietà si è messa la mano sulla coscienza e con immenso sacrificio ha salvato la categoria. Il problema ereditato dalla vecchia eredità è qualcosa che comunque va risolto, altrimenti sarebbe stato troppo facile. I debiti non possono sparire, qualcuno deve pur pagarli.“