14 Marzo 2023

Binda: “La Reggina, se non dovesse pagare entro il 16 marzo, rischia anche l’esclusione”

Le parole del noto giornalista sulla questione Reggina

A qualche giorno dalla scadenza del 16 marzo, data in cui bisognerà versare i contributi Inps, posticipati rispetto alla data originaria del 16 febbraio, si ripropone la questione Reggina che – come riporta citynow.it – ha bucato quella del mese scorso perchè impedita secondo norme dal Tribunale di Reggio Calabria ad effettuare il pagamento. La Federazione ancora non si è espressa, si procede per ipotesi in attesa di un deferimento che potrebbe arrivare già in questa settimana.

Nel corso della trasmissione “11 in campo” è tornato sull’argomento Nicola Binda de La Gazzetta dello Sport: “C’è stato un corto circuito tra le norme del diritto civile e quelle sportive. Adesso c’è di mezzo un concordato per la ristrutturazione del debito, ogni passo che dovrà muovere la Reggina è nelle mani del Tribunale, quindi la società amaranto sa che se non rispetta delle scadenze è perchè gli viene impedito dal Tribunale. Allo stesso tempo il Tribunale sa che se impedisce alla Reggina di rispettare delle scadenze, la manda incontro a delle sanzioni anche pesanti, perchè se per dicembre non sono stati presi provvedimenti quindi significherebbe che è tutto a posto, di sicuro è stata bucata quella di febbraio e fra qualche giorno c’è quella del 16 marzo. Se non rispetti neppure quella, allora addirittura può scattare l’esclusione dal campionato, così dice il regolamento.

Non so se la Procura Federale vuole aspettare ancora e mettere tutto insieme, di sicuro bisogna fare in fretta, altrimenti si rischia di arrivare a maggio con la classifica scritta e con i punti che vanno e vengono per la Reggina. Come al solito il calcio è vittima di situazioni che sembrano complesse, ma il regolamento parla chiaro: scadenza non rispettata, uguale deferimento poi eventualmente da discutere nelle sedi competenti. C’è una scadenza non rispettata e questo è acclarato, si vada a giudizio subito in modo da lasciare anche la squadra più tranquilla“.