Bisoli: “A Cosenza mi hanno ascoltato e ci siamo salvati, al Südtirol chiedo lo stesso. Ora c’è alchimia”
L'allenatore si racconta alla Rosea
L’allenatore del Südtirol Pierpaolo Bisoli si è raccontato alla Gazzetta dello Sport dopo lo strepitoso avvio di stagione coi biancorossi. Subentrato alla quarta giornata con la squadra a 0 punti, ha ottenuto 4 vittorie e 2 pareggi ed è ancora imbattuto. In seguito alla miracolosa salvezza ai playout col Cosenza, il mister sta provando a compiere una nuova impresa.
“La nostra sofferenza è la gioia. Usciamo dagli allenamenti molto più affaticati che dalla partita. Intensità totale per un’ora e 50 e io creo empatia. Se non lo capiscono vengo mandato via. Io nuovo Mazzone? Un onore, ma non so se sono all’altezza. Se allenasse oggi, sarebbe ancora avanguardia. Palla dietro, palla avanti, palla in profondità. Lo facevamo al Cagliari nel 1992. Similitudini tra noi? Non usiamo i social. Anche io terzini e mediani li chiamo ancora così: il calcio è semplice, il dribbling non si insegna. Mi piace il calcio di Klopp, pochi passaggi inutili. Facile dirlo ora, ma in Italia Spalletti è un top. Il suo Napoli gioca bene.
Sono al dodicesimo campionato di Serie B, vado fiero della gavetta. Giro per boschi e vivo a Cesenatico, resto umile e non ho Whatsapp. Nella vita cerco di creare rapporti umani. Non fare la A non mi rammarica, ma un giorno vorrei riprendermela. Cagliari mi è rimasta nel cuore, ho lanciato Giaccherini, Diamanti e Parololo. A Bologna non andavo bene e fui cacciato, ma poi la squadra risalì coi miei calciatori. Nainggolan? Cellino l’aveva già venduto al Cagliari. In ritiro gli chiesi tre allenamenti e mi ascoltò, è diventato fortissimo.“
Südtirol, Bisoli spiega il suo mantra
“Per me il Cagliari è la squadra più forte della B, ma deve calarsi in una realtà tosta e dura. A Cosenza c’era disperazione, io ho detto ‘Seguitemi e ascoltatemi’. Abbiamo fatto un miracolo salvandoci all’ultimo minuto dei playout. Ripeto lo stesso anche qui al Südtirol. Qui mi sto ambientando bene, l’organizzazione è perfetta. Vivo per il club, sono onesto e cerco di entrare nella testa dei ragazzi. Il ds Bravo lavora bene, ho spiegato che dopo 3 sconfitte bisognava resettare tutto. Ora mi danno testa e cuore e c’è alchimia, siamo migliorati in tutto. Qui ci sono valori importanti che nessuno ha ancora scoperto. Lavoriamo duro, vogliamo migliorarci ogni giorno.”