Ascoli, l’ex Bjelanovic: “Con Sottil si è riaccesa la speranza. Dionisi per la B è un lusso”
BJELANOVIC ASCOLI DIONISI – Saša Bjelanovic, ex attaccante tra le altre anche dell’Ascoli, ha parlato della prima parte di stagione della compagine marchigiana, soffermandosi in particolare su cosa non abbia funzionato e sul colpo invernale Dionisi. Queste le sue parole a TuttoAscoliCalcio.it: “Fino all’arrivo di Sottil la squadra andava male, era sotto le aspettative. Con Sottil si […]
BJELANOVIC ASCOLI DIONISI – Saša Bjelanovic, ex attaccante tra le altre anche dell’Ascoli, ha parlato della prima parte di stagione della compagine marchigiana, soffermandosi in particolare su cosa non abbia funzionato e sul colpo invernale Dionisi. Queste le sue parole a TuttoAscoliCalcio.it:
“Fino all’arrivo di Sottil la squadra andava male, era sotto le aspettative. Con Sottil si è riaccesa la speranza, sta facendo un grande lavoro. La squadra è tornata viva, speriamo che continui cosi e che raggiunga la salvezza”.
Su cosa abbia sbagliato la società nel mercato estivo: “Alcuni elementi importanti sono stati presi nel mercato estivo, ma è stato cambiato troppo, e c’è bisogno di tempo, i giocatori devono ambientarsi. Sono stati presi anche tanti stranieri, ma un campionato di B se prendi tanti giocatori che non conoscono la realtà fanno molta fatica. Sono stati presi giocatori bravi come Sabiri, Bajic, anche Saric mi piace, ma è stato un cambiamento troppo grande”.
Su Dionisi “Per la B è un lusso. E’ un ottimo attaccante, porta esperienza, fiducia nello spogliatoio e all’ambiente. E’ uno che con le sue giocate può fare la differenza, e fa gol, cosa che conta molto per l’attaccante. E’ stato bravo il direttore, non è facile convincere un campione come lui ad andare in una squadra che era ultima in classifica. Complimenti al direttore e alla società, è stato un colpo in prospettiva non solo per i gol ma anche per mandare un messaggio a tutta la squadra e all’ambiente”.
Sulla coesistenza tra l’ex Frosinone e Bajic: “Hanno le caratteristiche per poter giocare insieme, sono giocatori che possono coesistere. Poi però torniamo al discorso di come ogni singolo giocatore vorrà mettersi a disposizione della squadra. Sarà il mister a motivarli, insieme devono fare più sacrifici, ma devono essere consapevoli che il risultato delle squadra, la salvezza, porta molto di più rispetto alla classifica dei cannonieri. Se si mettono a disposizione della squadra possono coesistere”.
“Bisogna stare sempre sul pezzo. E’ duro, perchè quando devi rincorrere il dispendio delle energie fisiche e mentali è grandissimo. Ogni piccolo errore viene sempre punito, è importante avere la continuità. Ad oggi hanno fatto una buonissima rincorsa e hanno raggiunto il gruppo delle squadre che lottano per la salvezza. Ma non devono pensare di aver già fatto qualcosa, bastano pochi risultati negativi per riportarti a dove stavi pochi mesi fa. Sarà una grandissima lotta, ma sono convinto che l’Ascoli ce la può fare, la rosa è importante ma ci sarà da soffrire”.
“Ho un grandissimo ricordo, sia calcisticamente che a livello umano. Ho conosciuto tante persone, ho tanti amici con i quali ancora mi sento. Seguo ancora l’Ascoli, la piazza è particolare. Ho rispetto per i tifosi, è difficile trovare degli ambienti cosi attaccati alla squadra, che ogni giorno dimostrano affetto. Ogni giocatore che va ad Ascoli deve rispettare i tifosi. Io ho guadagnato il rispetto dei tifosi impegnandomi sempre per la maglia, l’ho sempre onorata anche se ho sbagliato qualche gol. Grandissimo rispetto per loro, è una tifoseria che merita palcoscenici importanti”.
Sull’assenza del pubblico al Del Duca: “E’ determinante. Il Del Duca era un fortino da sempre, era dove l’Ascoli vinceva i suoi campionati. Non era mai facile per nessuno venire a giocare ad Ascoli perchè il tifo ascolano era molto ostico verso gli avversari e dava una spinta alla squadra. L’Ascoli secondo me è una delle squadre più penalizzate da questo punto di vista, la spinta della curva ascolana portava parecchi punti in più in un campionato”.