Cagliari, Bonato si presenta: “Stessa visione di società di Giulini. Nainggolan? Valuteremo…”
Le prime parole del nuovo direttore sportivo del Casteddu
Nereo Bonato, neo direttore sportivo del Cagliari, è stato presentato quest’oggi alla stampa come nuova figura dell’organigramma dirigenziale rossoblù. Queste – riportate da CagliariNews24.com – le parole dell’ex Cremonese, Sassuolo e Udinese tre le altre:
«Sono onorato di far parte di questo club importante, di grandi tradizioni, ringrazio Presidente e società per la fiducia. Il Cagliari è una piazza che mi ha sempre colpito ed essere stato scelto per questo incarico è una grande soddisfazione. Il club è in fase evolutiva perché vuole essere proiettata al futuro. Sono stato chiamato a gestire l’area sportiva e quindi si cercherà di fare un percorso di crescita a tutti i livelli. Ogni area sportiva si divide in prima squadra, riferimento più importante nell’immediato, però ci sono anche lo scouting (per cercare di monitorare e intercettare i profili giusti) e quella del settore giovanile, ambito sicuramente in crescita soprattutto in Sardegna. C’è una bella produzione a livello locale e dovremo essere bravi ad inserire i nostri giovani»
«Arrivo in un momento delicato ma sono sicuro che ci sono le basi per lavorare. Qui ci sono tutte le parti per progettare un futuro interessante con grande programmazione e possibilmente arrivare a risultati che, ripeto, devono essere frutto di lavoro e programmazione. Secondo me la cosa più importante è mettere le basi giuste perché, in particolare, le esperienze del passato mi hanno dato un modo di lavorare per essere messo a disposizione del Cagliari»
«Ho avuto esperienze all’Udinese che aveva visioni in mercati internazionali. Avere questa visione di lavorare su profili italiani e internazionali sarà il giusto mix per la fase di crescita del Cagliari»
«Il gruppo che c’è attualmente è un gruppo di qualità che ha reso al di sotto delle aspettative, però ci sono aspettative e motivazioni reali e obiettive come può essere il fatto che sicuramente la retrocessione porta delle scorie. E la prova è che nessuna squadre negli ultimi anni che sono retrocesse sono risalite immediatamente. Il fatto di essere in una piazza piena di ambizioni che ha la pressione di ritornare immediatamente in Serie A può condizionare il rendimento dei giovani»
«E’ fondamentale inserirsi nella realtà, la nostra soluzione deve essere di breve periodo per accelerare il percorso di crescita del gruppo e di creare le basi per essere una società efficiente nel tempo»
«Il contratto è a scadenza 2024 e il Cagliari è una piazza di grande tradizione, con un gruppo che è valido, di grandi capacità tecniche. Il Presidente facendo riferimento a ciò che è successo negli ultimi anni, ha voluto rifondare e riprogrammare la società e questa è stata una delle chiavi. Nella mia visione la società deve avere una evoluzione sinergica. All’interno del club ci sono tre aree che devono lavorare in simbiosi, con quella sportiva che deve trainare tutto il resto, portare i risultati. Il Presidente Giulini mi ha scelto perché ho dato questa idea di società che è anche la sua. Dalla comunione di queste idee è nata l’intenzione di creare delle condizioni per trasformare il Cagliari Calcio in una società credibile e con programmazione nel tempo»
«La prima cosa fondamentale è capire le dinamiche di gruppo e ambiente. Dal mio arrivo nella conoscenza delle persone, della società, dello staff tecnico e dei ragazzi, ho visto il rammarico di essere in questa situazione. Il passaggio fondamentale è mettere sul tavolo le difficoltà e armarsi di sacrificio, volontà e andare a risolvere. Non ci sarà una soluzione velocissima, dobbiamo mettere basi precise, sapendo che si deve andare a combattere domenica con il Frosinone per trasmettere energia positiva all’ambiente. E’ un nuovo inizio e al di là che siamo alla 14esima giornata, credo ci siano le condizioni perché possa veramente esserci questo nuovo inizio con tutte le componenti che remano verso la stessa direzione»
«Il gruppo ha valori importanti che non sono stati espressi per le ragioni dette poco fa. Inizialmente bisogna lavorare con un ciclo di sei partite che possono dirci chi siamo, cosa vogliamo essere, per fare le valutazioni giuste e nel tempo lavorare e avere la capacità di mettere gli occhi più avanti per prevenire situazioni interessanti»
«Nainggolan? Sicuramente come società fa piacere che ci siano giocatori che apprezzano la piazza e la società, dall’altro lato sul piano tecnico non abbiamo fatto valutazioni. E’ prematuro parlarne anche perché sono appena arrivato. Non c’è ancora stato un confronto sullo staff tecnico. Faremo valutazioni in base a quello che abbiamo in casa»
«Sicuramente, se guardiamo l’arco temporale degli ultimi anni, il Cagliari ha ottenuto molto meno di quello che si è seminato. Nel presente la squadra deve esprimere sul campo le sue reali potenzialità e, di conseguenza, dobbiamo sapere che al di là delle potenzialità dobbiamo fare i modo che tute le cose vadano nella direzione giusta. Cercare di creare all’interno dello spogliatoio un’idea unica, un’idea di sapere chela Serie B è diversa dalla Serie A. La differenza è che alcune partite sono scontate in A mentre in B c’è un grande equilibrio, la differenza è nell’affrontare la settimana di lavoro e arrivare preparati alla partita. Non basta più fare bene le cose, ma anche saperle fare meglio degli altri »
«Liverani nel suo percorso ha avuto ruoli importanti. Credo che sia venuto qui con la volontà di riproporsi dopo l’esonero a Parma. A Sassuolo sceglievo sempre allenatori che hanno fatto bene nonostante l’esonero. Liverani può fare un percorso buono con una piazza ambiziosa. Ma è chiaro che gli serve il tempo di lavorare»