Lecco, Bonazzoli: “Non mi aspettavo questa chiamata, con l’Ascoli ho capito che potevamo salvarci”
Ora i manzoniani sognano l'impresa
L’allenatore del Lecco Emiliano Bonazzoli, reduce da due clamorosi successi contro Pisa e Palermo, ha parlato alla Gazzetta dello Sport.
“Il Bonazzoli calciatore parlava poco, era introverso. Ora no, mi piace parlare ai ragazzi anche se non faccio monologhi alla squadra. Mi limito a poche frasi incisive, ai singoli e allo spogliatoio. Ho fatto gavetta perché bisogna imparare, allenando i dilettanti e le donne ho appreso altri approcci e capito il professionismo.
Non mi aspettavo il Lecco, l’anno scorso ero in D. Il ds Fracchiolla mi ha chiamato dicendo che cercava un profilo esperto, ma coltivava la folle idea di dare la squadra a me e Malgrati. Poi è andata così. Andrea e il suo staff mi hanno accolto benissimo, da vecchio compagno. Stiamo lavorando nella stessa direzione.
Ho guardato solo al campo, abbiamo perso all’esordio con una prestazione positiva e quindi non mi sono demoralizzato perché c’era la mentalità giusta per tirarci fuori. Le vittorie contro Pisa e Palermo, squadre davvero forti, sono state pesanti. Ci hanno dato iniezioni di fiducia, perché oltre ai punti sono giunte anche le performance.
L’idea del 4-3-3 è di Malgrati, conosceva la rosa e aveva questo pensiero. Penso che la squadra sia più a suo agio, stiamo tutti dietro la linea della palla e facciamo più densità. Devo ancora conoscere Di Nunno, era in ospedale e da lì ci ha sempre chiamato. Si vede che è molto attaccato al Lecco. Lavorando con Diana a Renate ho imparato molto, ero schematico e mi sono invece evoluto capendo come lavorare nell’occupazione degli spazi. Lo fanno Gasp e Juric, a me piace.
In Serie B ci sono squadre esperte e competitive, magari con meno stelle rispetto ai miei anni ma con più tattica. Oggi tutti hanno i match analyst che aiutano tantissimo. Tornare a Marassi sarà emozionante, ci ho lasciato due crociati ma ho vissuto mesi fantastici.”