Ass. Bosi: “Per il nuovo Tardini i lavori saranno di due anni. Capienza? Il calcio è cambiato”
Le parole di Bosi sul nuovo Tardini
Marco Bosi, assessore allo sport di Parma, è intervenuto nel corso della trasmissione Parma Game Pass su Youtube per fare il punto sul nuovo Tardini. Di seguito le sue parole riportate da parmalive.com.
“Il dialogo tra il Comune e il Parma si sta concentrando soprattutto sul progetto di riqualificazione dello stadio Tardini. Il Parma sta anche lavorando all’alternativa per il periodo di cantiere, con varie ipotesi sul tavolo a seconda della categoria, perché i criteri della Serie B sono diversi da quelli della A. Allo stato attuale è molto difficile pensare di giocare all’interno del Comune di Parma le gare del periodo transitorio”.
Sul valore del progetto.
“Quando si parla di progetto spesso si fa riferimento ai rendering, ma un progetto è qualcosa di più complesso: parliamo di oltre seicento pagine di elaborati tecnici e non soli, c’è anche il lato economico-finanziario. Stiamo valutando di rendere questi documenti accessibili a tutti i cittadini per far capire su cosa stiamo lavorando. Mi piacerebbe che l’attenzione non si soffermasse solo sui rendering, ma cercasse di cogliere in maniera più ampia la progettualità che il Parma Calcio sta portando avanti”.
Perché demolire e ricostruire il Tardini?
“Com’è noto, il Parma ha lavorato a uno scenario di demolizione e ricostruzione totale dell’edificio. Questo dipende da diversi fattori: il primo è la difficoltà di lavorare a stralci, mantenendo parti dell’edificio esistente, perché l’area di cantiere è molto ristretta. Ora l’area dello stadio si ridurrà leggermente, perché c’erano delle aperture verso l’esterno, sarà più permeabile. Ci sono anche alcuni temi di qualità dell’edificio, che rendono difficile il recupero della Tribuna Petitot: basti pensare che la profondità richiesta per i gradoni è superiore a quella attuale, quindi bisogna risagomare la tribuna attuale per garantire gli standard di comfort richiesti dalla UEFA”.
Sulla durata della concessione.
“La mozione di Consiglio Comunale del 3 aprile scorso, come la delibera di Giunta del 5 aprile, hanno dato un indirizzo molto chiaro circa le richieste dell’Amministrazione sulla modifica del progetto preliminare. Si è discusso molto sulla durata della concessione: abbiamo fatto delle valutazioni, e abbiamo pensato che novant’anni di concessione fossero tanti anche in virtù del pensiero su cosa potrebbe essere il calcio tra novant’anni. Comprendiamo che un investimento privato così importante abbia bisogno di un tempo di ammortamento adeguato: ci siamo confrontati con il Parma in questi mesi. Sessant’anni è una durata che l’Amministrazione non ha mai richiesto, è stata ipotizzata dalla stampa. Sarà oggetto di discussione con il proponente. C’è però soddisfazione per il progetto definitivo, rimane solo questo nodo sulla durata, ma confidiamo di poter giungere a un accordo in tempi brevi”.
Sulla viabilità.
“E’ evidente che il giorno della gara la viabilità subisce pesanti modifiche. Questo però non è sotto il diretto controllo dell’Amministrazione né del Parma Calcio, ma questi aspetti dipendono dalla Questura, che ha il potere di mettere in campo quelle azioni che ritiene necessarie per garantire la sicurezza di tutti. Negli ultimi anni c’è stato un passo avanti importante nel comprendere che non tutte le gare sono uguali. E’ necessaria una certa elasticità per non impattare sui residenti e sui parmigiani che hanno necessità di transitare da lì”.
Sull’utilizzo dello stadio per altri scopi.
“Questa riqualificazione è necessaria anche per rendere lo stadio utilizzabile maggiormente durante l’anno. Si sono citati i concerti, lo stadio potrà accoglierli, dovremo definire quanti concerti e quali eventi: possibilmente un evento ogni mese estivo, da giugno a settembre, quando il campionato è fermo o appena iniziato. Discorso diverso per quanto riguarda altri discipline, non sono tante che possono essere disputate in un campo da calcio: c’è il rugby, ma Parma ha già uno stadio di alto profilo per il rugby con 5000 posti a sedere. Vedremo strada facendo”.
Sulla capienza.
“La capienza è un altro dei temi che ha fatto maggiormente discutere i tifosi. Io ho fatto l’abbonamento per la prima volta nell’anno dei 23mila abbonati, nell’anno dell’acquisto di Hristo Stoichkov, in una squadra composta da grandi campioni. Rispetto a quell’epoca è cambiato il calcio in generale, pensare a stadi così grandi è molto complesso. Molti di coloro che riqualificano gli stadi spesso si orientano su impianti più piccoli, con meno posti ma con un comfort maggiore. Questa è anche la volontà del Parma Calcio, che permetterebbe di offrire più comfort ai tifosi. Pensiamo agli spazi ristretti che ci sono tra un posto e l’altro e pensiamo anche al meccanismo fisiologico per cui, con meno posti a disposizione, chi vorrà accaparrarsi un posto sa che dovrà farlo in fretta e potrebbe essere disposto a spendere un po’ di più. Noi vorremmo comunque che ci fosse una certa gradualità dal punto di vista dei prezzi, pensando al modello tedesco dove le curve sono a prezzi molto popolari”.
Sui materiali e il colore dello stadio.
“L’elemento che è balzato più all’occhio che necessitava di un ripensamento rispetto al progetto preliminare riguarda il materiale della skin dell’impianto. C’erano perplessità sul corten per vari motivi, ci si è orientati quindi su un alluminio riciclato, usato anche per la Fondazione Prada a Milano, che è un materiale più solido. L’aspetto del colore sarà influenzato dall’illuminazione, che si adatta al momento e all’evento, ad esempio se vi giocherà il Parma o la Nazionale. Durante il giorno, a luci spente, l’aspetto sarà molto più sobrio e meno impattante visivamente, questa è forse la più grande modifica rispetto al progetto preliminare”.
Sulla durata dei lavori.
“La durata dei cantieri è stimata dal Parma in due anni, dipenderà da quando si riuscirà a dare l’avvio ai lavori. Convocheremo a breve la conferenza dei servizi, che devono esprimere un parere entro sessanta giorni, un tempo ristretto rispetto ad altre normative. Di conseguenza è lecito immaginare che si potrà arrivare alla fine dell’iter entro la fine della stagione sportiva, anche per sfruttare lo stadio che in estate normalmente resta inutilizzato”.
Sull’utilizzo del piazzale antistante.
“L’utilizzo del piazzale potrà essere molteplice. Abbiamo pensato a spazi ad uso sportivo libero, alla pallacanestro, allo skateboard. Potrebbero anche esserci dei mercati. Sarà discusso nelle prossime settimane, il Parma Calcio ha dato grande disponibilità per un uso pubblico, rendendolo un edificio polifunzionale, in modo che possa essere utilizzato anche in altri modi e non solo strettamente legati al calcio”.