Ternana, Breda: “Non cadiamo in facili entusiasmi, siamo quintultimi! Un caso che Raimondo segni solo in trasferta”
Il trainer rossoverde tiene la guardia altissima
Roberto Breda, tecnico della Ternana, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Parma, in programma domani alle ore 14:00 al “Liberati”. Queste – riprese da TernanaNews.it – le dichiarazioni del trainer trevigiano:
Mister, ora c’è da governare l’entusiasmo, come si fa?
“Io penso che la preoccupazione di domani è l’avversario, ma non con paura ma con massimo rispetto. Il nostro discorso è quello di concentrarsi sul campo sia quando le cose vanno bene sia quando vanno male. Il rischio di cadere in facili entusiasmi c’è, però noi abbiamo bisogno di punti, siamo quintultimi e dobbiamo ragionare così contro la squadra più forte de campionato è logico che ci richiede ancora più di tutto, intensità, qualità, concentrazione, personalità, sarà una bella battaglia. Tutto il resto conta poco quando scendi in campo, contano poco i punti in classifica, le statistiche, abbiamo pareggiato con il Lecco che veniva da sei sconfitte, abbiamo vinto con il Palermo che veniva da cinque vittorie in casa e sedici gol fatti, quindi vale tutto il contrario di tutto. Le motivazioni devono essere per la classifica e per la voglia di continuare”;
Quali sono le differenze tra Palermo e Parma?
“Ci sono alcune cose in comune e alcune differenze, sembra quasi simile nel modulo, con il 4-2-3-1 o 4-4-2 anche se anche il Parma ogni tanto cambia, nelle dinamiche di campo hanno delle sfumature tattiche e tecniche diverse che vanno interpretate e che vanno utilizzate. Come sempre contro questi giocatori i duelli fanno la differenza, perchè il Parma ha giocatori che possono spostare gli equilibri del match”;
Tre curiosità, avete parlato con Iannarilli della dinamica del secondo gol del Palermo, secondo la posizione di Pereiro che ha giocato piuttosto largo sula sinistra e terzo, se la scelta della panchina a Palermo di Vitali rientra nelle rotazioni dei portieri?
“Con Iannarilli non ne abbiamo parlato, è un gollonzo, eravamo tanto euforici, sappiamo che era evitabile nelle dinamiche, va bene cosi comunque. A me è piaciuto che siamo andati alla ricerca del quarto dopo aver fatto il terzo gol, mi è piaciuta la mentalità e questo deve essere il nostro modo di stare in campo sempre nel rispetto dell’avversario, non conosco un possesso palla per tenerla e basta, per me bisogna sempre provare a buttarla in avanti, cosi facendo togli rischio e metti apprensione all’avversario, la nostra forza a Palermo è stata quella di spegnerli, soprattutto nel secondo tempo, attraverso anche il gioco. La posizione di Pereiro è stata studiata, è un ragazzo tatticamente intelligente che si applica e che ha fatto una grande partita. Il discorso del portiere, due partite fa ha avuto un mal di schiena Franchi, però è tutto rientrato”;
Il Parma, dati alla mano, soffre sulle palle inattive, può essere un fattore per domani?
“Nell’analisi uno cerca di mettere tutto quello che si vede e che uno pensa che possa servire. Ci sono tante dinamiche dentro la gara, noi sulle palle inattive a favore dobbiamo migliorare perchè tolte le prime partite non abbiamo fatto bene, forse è una delle cose che stiamo facendo peggio nonostante abbiamo il potenziale per fare sicuramente meglio, al momento però non ci riusciamo ma ci stiamo lavorando anche se in questa settimana di tempo non ne abbiamo avuto molto, è un nostro obiettivo sicuramente quello di migliorare questo aspetto”;
Ti è mai capitato da allenatore di avere un giocatore come Raimondo che segna solo in trasferta?
“Solo in trasferta no. Credo che il suo obiettivo non sia di segnare solo in trasferta, penso sia più frutto del caso più di altri fattore che però certamente danno questi numeri qua. Certamente dobbiamo continuare a lavorare e lui è un altro che come tutti deve lavorare ancora tanto”;
State lavorando su quelli che sono i concetti delle prime tue partite alla Ternana di quest’anno ovvero la ricerca della profondità immediata?
“E’ una cosa che mi piace sempre con tutti i moduli, il fatto di andare in avanti e sviluppare guadagnando campo. Il vestito vuol dire anche tornare ad avere quella capacità di andare a prendere i nostri avversari alti, che per un periodo non ci siamo riusciti. Vuol dire soprattutto lavorare, non è che basta dirlo. Con questo gruppo è un mesetto che ci stiamo lavorando, sta aumentando la convinzione e partite come Palermo e Reggio Emilia sono quelle che ti danno convinzione in quello che proponi e migliorano soprattutto i tempi di movimento, di coordinazione e per fare questo ci vuole applicazione in settimana e poi nella partita. C’è ancora tanto da migliorare e ogni avversario ti chiede cose diverse. Dobbiamo essere bravi a controbilanciare le mosse avversarie”;
Come stai gestendo il duo Raimondo-Favilli? Si possono vedere insieme dall’inizio?
“A La Spezia hanno giocato insieme. In un parco attaccanti che è più completo rispetto ai primi mesi abbiamo più alternative, è logico che fare delle scelte porta delle difficoltà anche a livello personale, perchè vedi che sono tutti bravi e ti dispiace lasciare fuori qualcuno. La cosa bella è che tutti si mettono a disposizione, sta a me poi capire cosa usare in base ai match, sapendo che chi non gioca giustamente è insoddisfatto, però hanno tutti l’atteggiamento giusto ed è quello che serve perchè torno a dire che siamo quintultimi e servono punti che dobbiamo andare a conquistare tutti insieme”;
Quanto conta, al di là delle caratteristiche dell’avversario, il modo di stare in campo degli avversari?
“Per un gruppo nuovo come il nostro hai bisogno di passare attraverso un percorso. Contro il Lecco non abbiamo cercato tanto di andare in avanti, è logico che gli spazi erano minore e per questo era più difficile farlo, però secondo me l’idea deve essere quella, essendo più veloci magari forzando anche la giocata. Credo che ci stia una partita così, contro una squadra, il Lecco, che gioca in maniera diversa, lasciandoti poco spazio per prendere iniziativa. Sono adattamenti che devi viverli per farli propri. Quel punto è fondamentale perchè è stato un punto che ci ha permesso di muovere la classifica, dare continuità di risultati, ci ha permesso di fare la seconda partita senza subire gol, contro il Palermo i ragazzi hanno dimostrato che i punti possiamo prenderli ovunque e con chiunque”;
Domani è la terza partita in sette giorni, come sta la squadra?
“Io penso che a Palermo, a parte i pirmi 20′, il gioco lo abbiamo fatto, non siamo stati dietro a difenderci e ad aspettarli. Sono partite aperte, dobbiamo continuare a lavorare per creare situazioni di gioco diverse, diventare più imprevedibili. I contenuti di questa partita possono essere simili alla gara di Palermo. Abbiamo giocato tutti tre partite, con i cinque cambi a partita c’è la possibilità di mantenere certe caratteristiche poi è il campo che parlerà e vedremo domani se staremo stanchi o meno. Spero di no. Sono tutti quanti convocabili e possono tutti giocare”;
Zuberek e Favasuli sono recuperati?
“Si, sono convocati tutti e due”;
Come ti aspetti il Parma in campo e chi ti aspetti nel ruolo di prima punta?
“Abbiamo provato alcune cose, loro hanno tante alternative, dire cosa mi aspetto diventa difficile. Adesso non lo so, vedremo cosa succederà”;
Hai dei punti fermi su cui costruisci la tua formazione?
“Ci sono delle gerarchie come tutte le squadre, credo sia giusto cosi in un contesto in cui queste gerarchie sono mobili, possono anche cambiare. A Reggio sembrava che quella fosse la formazione, a Palermo ne ha vinto un’altra. Credo che loro devono sentirsi nelle possibilità di prendersi un posto poi è logico che devo fare delle scelte, ma non deve essere mai vista come una cosa impossibile da cambiare, spero che nella testa dei ragazzi ci sia sempre l’idea di mettermi in difficoltà, cosa che stanno facendo perchè stanno lavorando tutti bene, e questo dipende molto da loro. Penso che tutti abbiano giocato tutti con me, a parte i portieri che non c’è stata rotazione. Zoia è l’ultimo che mancava”;
Cosa c’è dietro la scelta di Dalle Mura al posto di Lucchesi?
“Era una scelta tecnica che poi è diventata obbligata visto l’affaticamento di Lucchesi. Sono due giocatori affidabili, ci sono comunque delle gerarchie”.