Gazzetta dello Sport – “Cellino contro Zamparini. Gli artisti dell’esonero”
BRESCIA PALERMO CELLINO ZAMPARINI – Nell’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” trova spazio un approfondimento dedicato ai burrascosi presidenti di Brescia e Palermo, Cellino e Zamparini, che questa sera si sfideranno al “Rigamonti”. Di seguito quanto scrive la rosea: “Le teste mozzate sono il loro fiore all’occhiello, l’appagamento interiore. Maestri indiscussi dell’arte dell’esonero. Massimo Cellino […]
BRESCIA PALERMO CELLINO ZAMPARINI – Nell’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” trova spazio un approfondimento dedicato ai burrascosi presidenti di Brescia e Palermo, Cellino e Zamparini, che questa sera si sfideranno al “Rigamonti”.
Di seguito quanto scrive la rosea:
“Le teste mozzate sono il loro fiore all’occhiello, l’appagamento interiore. Maestri indiscussi dell’arte dell’esonero. Massimo Cellino è a quota 31, tra Cagliari, Leeds e Brescia. I primi della lista: Radice, Trapattoni, Perez… fino all’ultimo, Suazo, saltato pochi giorni fa e sostituito da Corini. Maurizio Zamparini vince per distacco: 50, tra Venezia e Palermo. I primi della lista: Cerantola, Pasinato, Zaccheroni… fino all’ultimo, lo stesso Tedino via in aprile e poi ripreso finita la stagione. Al Rigamonti stasera chi ha la memoria lunga, oltre ai gol di Brescia e Palermo, conterà anche gli allenatori cacciati, umiliati, ridicolizzati. Quella dei tagliatori di teste è una storia che comincia nell’ultimo decennio del secolo scorso e continua oggi, dopo aver attraversato una generazione di tecnici sfortunati e tifosi increduli. E i due non sembrano aver voglia di fermarsi.
Si ritrovano ancora una volta contro, avversari soltanto per 90’ perché la loro è un’amicizia a prova di retrocessioni e turbolenze societarie. Sfida a distanza: Cellino è a Miami, Zamparini vedrà la partita davanti alla tv. Opposta la loro storia nel club: il primo decide di comprare e compra, il secondo sono anni che vuole vendere e non vende (sta accadendo pure adesso). Li unisce la mancanza di pazienza e la scarsa empatia con l’allenatore di turno.
C’È CHI DICE NO Leggere la lista delle teste mozzate è sorprendente. Ci sono allenatori scafati (Trapattoni, Allegri, Novellino), futuri c.t. della Nazionale (ancora il Trap, Prandelli, Donadoni), tecnici allora emergenti che poi si sono persi (Glerean, Sannino e Bellotto). Soltanto uno ha tenuto testa al presidente ed è Giampaolo, capace di dire no quando Cellino lo richiama per il solito giochetto: sostituire chi lo aveva sostituito. C’è chi dura pochissimo. Nell’estate 2002 e Zamparini, che ha rilevato il Palermo da Sensi, travasa in blocco il suo Venezia nella nuova società: Glerean al debutto perde il posto. Anche Tesser (2005) va via dopo la prima giornata. E c’è chi dura moltissimo: Iachini resiste 773 giorni di fila (773 giorni!) dopo aver preso il posto di Gattuso, nella B del 2013-14.
DA RECORD I tifosi del Leeds sapevano delle fobie di Cellino: per esempio, l’odio per il viola e il numero 17. Ma sono rimasti basiti quando ha deciso di esonerare Brian Mc Dermott, ancora prima di acquistare il club. E Zamparini nella stagione 2015-16 supera se stesso: parte con Iachini, rimpiazzato a novembre da Ballardini. Via anche lui dopo due mesi: Zamparini vuole affidare la panchina all’argentino Schelotto, ma non può per motivi burocratici. Allora sceglie Viviani, poi Bosi e Tedesco (una panchina ciascuno), ancora Bosi prima di riprendere Iachini. Finita qui?Macché, siamo ancora a marzo. C’è il tempo per ingaggiare e cacciare Novellino e chiudere con Ballardini: 8 esoneri, un delirio assoluto”.
fonte: ilovepalermocalcio.com