Como, il capo scouting Bruccoleri: “In pochi possono contare su personaggi come Wise. Faremo la B dei piccoli passi”
BRUCCOLERI COMO – La Provincia di Como ha intervistato il capo scouting del Como Christian Bruccoleri. Tantissimi gli argomenti trattati, che permettono di immedesimarsi meglio in un ruolo ancora poco noto al pubblico generalista ma anche di comprendere più a fondo la realtà lombarda. “Sembro un dirigente? In effetti è una situazione particolare. La società mi ha coinvolto […]
BRUCCOLERI COMO – La Provincia di Como ha intervistato il capo scouting del Como Christian Bruccoleri.
Tantissimi gli argomenti trattati, che permettono di immedesimarsi meglio in un ruolo ancora poco noto al pubblico generalista ma anche di comprendere più a fondo la realtà lombarda.
“Sembro un dirigente? In effetti è una situazione particolare. La società mi ha coinvolto molto e io ne sono felicissimo. Wise, Ludi, io e Wesley Awad formiamo un team molto affiatato. Ho conosciuto Ludi quando andai dal Benevento al Novara. Mi è bastato stare a suo contatto per capire la statura dell’uomo e la bravura del professionista. C’è stata reciproca fiducia. Al Novara, avevo già imparato questo ruolo molto integrato nella società. Un modello di lavoro.
Io francamente non so quante squadre possono contare su personaggi come Wise. Lui è stato il capitano del Chelsea, ha competenze straordinarie, Ludi è stato 14 anni nel Novara ed è passato dalla C alla A. Mi viene da ridere quando sento parlare di società debuttante in B. Qui c’è uno spessore notevole. E non è tutto qui. Wise e Ludi, alla fine della giornata di lavoro, aprono il loro computer e si mettono a guardare partite. Sono appassionatissimi, non lo fanno solo per lavoro. È un valore aggiunto.
Io sono uno fortunato, che è riuscito a trasformare una passione in un lavoro. Grazie al direttore Salvatore Di Somma. Senza di lui, che mi volle alla Juve Stabia solo perché incuriosito dalla mia passione, probabilmente oggi sarei uno che parla di calcio al bar. Benevento? Una bella avventura. Dalla C alla A e anche una esperienza nella massima serie da non buttare via. Un bel mercato di gennaio.
Non mi piace attribuirmi meriti, i meriti sono sempre sella società, si lavora in team. Si fanno tanti discorsi, la volontà di chiudere o meno su un giocatore è collettiva. Certo nel Benevento abbiamo lanciato tanti ragazzi, da Ciciretti, a Viola, a Del Pinto, a Bonifazi.
A volte si ha una percezione distorta del mio ruolo. Spesso lo si associa ai giovani, ai talenti da scoprire.. In realtà è molto più vasto. Scouting è cercare quello che serve ed è funzionale al tuo progetto. Non conta l’età. Siamo un team. Passiamo al setaccio partite di tutti i campionati e di tutte le categorie. Per dire, anche un intero campionato in un giorno. Io rendo meglio la notte, nel silenzio. Con la lavagna accanto per segnare nomi e caratteristiche. Ho un computer con 20.000 giocatori schedati per caratteristiche, tutti visti. Il video aiuta la scrematura, poi però devi andare a vedere sul campo.
Il campionato olandese era funzionale al nostro progetto perché c’erano parecchi svincolati di valore. Il prossimo anno sarà un Como dei piccoli passi. Un Como che dovrà stabilizzare la categoria. Stiamo cercando profili per quell’obiettivo. Non dobbiamo partire per conquistare chissà che, non dobbiamo essere presuntuosi, ma essere affidabili. Anche quest’anno non era stato costruito per essere primo. Ma per essere competitivo e frequentare le zone alte. Poi il gruppo ha fatto cose straordinarie, trovando energie incredibili nelle difficoltà. Ad esempio, dopo i derby persi in una maniera che avrebbero stroncato chiunque. Invece testa bassa e ripartenza. Poi fatemi citare Gattuso: bravissimo. Aveva solo bisogno dell’occasione giusta per mettersi alla prova. Farà sicuramente bene.
Mi ha dato un dispiacere in carriera a Benevento, ma adesso mi ha regalato la promozione più bella delle tre (in dieci anni). Dicono che sia una piazza fredda, a me pare caldissima, Sembra una piazza del sud…”