Buffon: “Parma è come una mamma. Siamo una squadra vera”
Le parole di Buffon
Gianluigi Buffon, portiere del Parma, ha parlato in collegamento all’evento “Il Foglio a San Siro” organizzato da “Il Foglio”. Di seguito le sue parole riportate da parmalive.com.
Sulle motivazioni e gli obiettivi personali: “Vivo con leggerezza certe situazioni che potrebbero appesantire la maggior parte di noi. Vivo cercando sempre di inseguire dei sogni, più o meno realizzabili. Vivo facendo sempre molta autocritica, quindi essendo sempre stato autocritico, so perfettamente a che punto sono di ogni mio percorso. E se ho ancora qualcosa da dare o meno. Giocare in Serie A con mio figlio, come LeBron James? Non è uno degli obiettivi che mi sono prefissato, però mi hai acceso una bella lampadina che potrebbe fungere da stimolo ulteriore… Tante mattine che mi dico cosa stai facendo, goditi la colazione a casa e goditi la giornata. E incomincia a pensare ad altro. Ma è proprio lì che, tre minuti dopo, ognuno di noi ha due anime, l’altra anima mi dice sei un debole, stai cercando sempre l’alibi per mollare, non ce la fai più. E allora quella cosa mi pungola a vestirmi in modo spedito ed andare al campo a dare agli altri quello che posso dare. L’obiettivo è di divertirmi ancora perché gli ultimi anni della carriera sono un po’ come i primi, prende il sopravvento di nuovo quel sano divertimento e quella sana passione. Quella voglia e capacità di mostrare il proprio talento e la propria arte, offrendola al pubblico, a prescindere dai risultati che devi conseguire e scevro da tutte le pressioni che magari hanno accompagnato la mia carriera di 30 anni per almeno 27-28…“.
Sull’ambiente di Parma: “L’ambiente Parma mi aiuta tanto, perché, alla fine, se devo fare dei paragoni, nella mia vita la Juventus è come se fosse stato il papà, il PSG è stato l’amico con il quale, in un periodo anche delicato, ho passato un anno splendido e mi ha ridato una fiducia, una giovinezza incredibile. E il Parma è la mamma, che di solito aiuta ed è più comprensiva rispetto al papà e all’amico. Parma è cambiata come città, però mi ha colpito l’educazione della gente. C’è un tasso di educazione e di rispetto delle persone che sfiora il 10 e lode. E questa cosa mi ha rinfrancato“.
Sul finale di campionato: “Prima aspettativa che abbiamo centrato è che siamo arrivati ai playoff dopo un anno e mezzo di incertezze e di percorso a singhiozzo. Abbiamo dimostrato alla gente che sta ora capendo che la squadra incomincia ad avere dei punti di riferimento, incomincia ad avere dei valori e incomincia a essere una squadra. E’ il primo aspetto importante. Anche se non dovessimo andare in Serie A, è chiaro che l’anno prossimo partiresti con delle certezze diverse. E con qualche piccolo accorgimento, saresti seriamente una pretendente al ritorno in Serie A“.
I complimenti agli ex compagni Grosso e Gilardino: “Con Fabio ci sentiamo sovente, perché abbiamo un’empatia da tantissimi anni dove ci scriviamo messaggi e pensieri sulle cose che succedono anche nel mondo del calcio. Con Gila ci eravamo un po’ persi, ma abbiamo una chat della Nazionale che riunisce tutti i reduci della Germania 2006. Non partecipo tanto io, è un discorso caratteriale. Partecipare a quei gruppi di chat ed emozioni vecchie, mi porterebbe un po’ di malinconia. E visto che ho degli obiettivi davanti e ho bisogno delle migliori energie, non posso abbandonarmi alla malinconia, devo vivere di presente e futuro, perché il passato c’è ed là, le amicizie ed i rapporti ci saranno sempre. Questo legame ci unirà per l’eternità“.