ESCLUSIVA PSB – Mister Calori: “Venezia? C’è sia esperienza che gioventù di livello. Brescia in difficoltà. Sul Pisa…”
Le parole di Mister Calori ai nostri microfoni
La nostra redazione ha contattato in esclusiva Mister Calori, che vanta nel suo passato tante squadre che attualmente giocano in cadetteria. Di seguito l’intervista completa.
Salve Mister, partiamo dal Venezia secondo in classifica e autore di un grande avvio di campionato. Cosa pensa dei lagunari e del lavoro svolto da Mister Vanoli?
«In tempi non sospetti avevo messo il Venezia come una delle candidate a salire. Hanno un organico importante. Vanoli dallo scorso anno sta facendo un buon lavoro e adesso ha dei giocatori di spessore. La squadra ha un alto valore tecnico ed economico, in quanto ha speso tanto. Posso solo parlare bene del Venezia, c’è sia esperienza che gioventù di livello.
Ci sono giocatori davvero interessanti, cito Pierini ad esempio che può esprimersi ancora meglio, Johnsen giocatore che dà profondità, Pohjanpalo è un centravanti che la butta dentro e probabilmente starebbe bene in Serie A, Gytkjaer è un altro attaccante di esperienza importante, Tessmann per la categoria è un play di livello, lo stesso Busio sta facendo molto bene, poi dietro hanno Altare, ottimo difensore. Insomma parliamo di una squadra costruita bene che sta dando continuità al lavoro del tecnico, e che l’anno scorso dopo una rincorsa incredibile ha sfiorato la finale play-off».
Dai primi posti passiamo agli ultimi, dove risiede tristemente la Ternana, incapace di risollevarsi. Può il cambio in panchina – è arrivato Breda – portare benefici?
«Bisogna conoscere la realtà della squadra. La Ternana in primis ha perso tanti giocatori importanti, da Palumbo a Partipilo, elementi di qualità che in B spostano tanto; Palumbo l’ho allenato e tra l’altro l’avevo portato io a Terni la seconda volta quindi so di cosa parlo. Il cambio societario ha influito molto. Penso che prima di tutto c’è da fare un lavoro psicologico: ricostruire l’ambiente, dar serenità e piano piano cercare di risalire, ma secondo me l’obiettivo quest’anno è quello di potersi salvare anche all’ultima giornata. Sarà un campionato sofferto».
Una fetta importante del suo passato la occupa il Brescia reduce da ben 4 sconfitte consecutive. Al “Rigamonti” domenica arriva la Cremonese, che gara si aspetta?
«La Cremonese con l’avvento di Stroppa sta prendendo la sua fisionomia, con un gioco di possesso palla incentrato sul 3-5-2 a livello di sistema. Poi davanti c’è Coda, giocatore che è una sentenza per la categoria. Mi aspetto una partita di una squadra in crescita quale quella dei grigiorossi, mentre il Brescia dopo esser partita molto bene, trovando una certa solidità, nell’ultimo periodo è andata in difficoltà. Segna poco, prima non prendeva gol, adesso concede dietro e continua a non segnare: ci deve essere un cambiamento di rotta sotto quel punto di vista. Sarà una partita – a mio avviso – con due stati d’animo diversi tra una Cremonese in ripresa e un Brescia in difficoltà, e in gare del genere o arriva la svolta oppure rischia di aprirsi una piccola crisi».
Il ripescaggio delle Rondinelle può essere visto come una “seconda chance” per riscattare la stagione nefasta dello scorso anno. A suo avviso un’altra eventuale retrocessione sul campo che conseguenze avrebbe su un ambiente così appassionato?
«Io con tutto il bene che gli voglio non glielo auguro assolutamente. Sicuramente da qui a gennaio qualcosa andrà fatto per dare più consistenza soprattutto al reparto offensivo. A tal riguardo comunque ci sono dei professionisti come Castagnini ed il presidente che fa calcio da una vita, quindi sa quello che deve fare per cercare che la cosa non succeda, perché sarebbe una situazione grave. Non sarei così allarmista, vedo squadre che forse hanno qualcosa in meno del Brescia. Si tratta di una piazza abituata per un periodo a vedere giocatori importanti, la Serie A ecc cose che adesso ti mancano. Questo rende alta l’aspettativa di un tifo molto caloroso».
A pari merito col Brescia, c’è il Pisa di Aquilani, che si è conquistato la B dopo il grande lavoro svolto con la Primavera della Fiorentina. Alla luce di ciò, si aspettava qualcosa in più da lui e dai nerazzurri?
«Il Pisa con il ciclo di D’Angelo ha fatto qualcosa di straordinario, sfiorando per un soffio la Serie A. Spesso la mancata promozione crea aspettative e disagi. Aquilani si è cimentato per la prima volta nel calcio dei grandi, al netto di un gran lavoro con la Primavera viola. La Serie B è un campionato che devi conoscere, entrarci piano piano, capire gli avversari perchè non è facile. Non è né Serie A né Serie C, è un campionato particolare, quindi credo che come in ogni cosa anche per l’allenatore serva un tempo di ambientamento. Va supportato, allenando ha il tempo per entrare meglio nella realtà nerazzurra. Come detto per il Brescia, anche il Pisa è una piazza che ha voglia di tornare in massima serie, quindi quando non si trova in una classifica buona, comincia a rumoreggiare. Aquilani da ex giocatore sicuramente conosce questi parametri».