L’irresistibile cammino del Parma targato Fabio Pecchia
Il cammino del Parma
Ancora un piccolo sforzo e il Parma di Fabio Pecchia potrà festeggiare l’approdo in Serie A. Traguardo meritatissimo, a cui manca soltanto la matematica certezza, considerando la bella stagione dei gialloblù, che hanno dominato il torneo cadetto. Mai come quest’anno la Serie B nelle zone nobilissime di classifica non ha vissuto grandi capovolgimenti, con Delprato e compagni che già a inizio febbraio, con la vittoria per 3 a 2 sul Pisa, stavano prendendo il largo dalle inseguitrici. Che hanno lottato finché hanno potuto, con il Como che ha tentato fino all’ultimo di restare davanti. Stessa cosa dicasi per la Cremonese, oggi terza dietro al sorprendente Venezia. Come spesso succede quando si gioca un torneo di calcio, alla fine i valori della squadra più forte vengono fuori, e il Parma è in assoluto la squadra più forte. Lo dicono i numeri, che ci ricordano le 19 vittorie, gli 8 pareggi e le 3 sconfitte, con tanto di 57 goal fatti e 30 subiti (miglior attacco e miglior difesa); ce lo ricorda soprattutto il calcio di Fabio Pecchia, bello a vedersi e concreto. L’allenatore dei gialloblù è riuscito a cambiare la mentalità dei suoi ragazzi, che giocano sempre per vincere. Non solo: il fatto che tutti trovino spazio è il miglior modo per far sentire tutti importanti. Chiaramente, disponendo di una rosa di ottimo livello, riuscire in questo compito è stato ancor più semplice.
Attenzione a credersi troppo superiori agli avversari
La consapevolezza di essere superiore agli avversari certe volte ti fa abbassare la guardia: questa regola non scritta del calcio interessa tutti, anche il Parma, che contro il Modena ha sottovalutato l’impegno perdendo 3 a 0. Questo episodio, datato 27 gennaio, che oggi appare irrilevante, dimostra come non esistano squadre imbattibili, anche se in campo puoi schierare giocatori del calibro di Hernani, Bernabé e Cyprien e giovani interessantissimi come Mihaila, Man e Bonny. Questa lezione in parte è già stata assimilata dai gialloblù, che da quel momento in avanti hanno affrontato le partite con maggior concentrazione e attenzione. Elementi, questi ultimi, che non potranno mai mancare il prossimo anno in Serie A, quando ogni minimo errore costerà caro. Anche se è ancora presto per parlare di massima serie, allo stato attuale il Parma sarebbe già attrezzato per ben figurare davanti a Inter, Milan e Juventus, considerando che i calciatori a disposizione sono di qualità. Forse ci vorrebbero alcuni rinforzi, almeno uno per reparto, che siano in grado di esaltare le idee tattiche di Fabio Pecchia, uno dei protagonisti dell’attuale cavalcata trionfale.
La forza del collettivo
Numeri alla mano, il Parma sta dimostrando di essere la squadra più forte della B, quella meglio attrezzata per ben figurare anche in Serie A. Infatti, non vi sono dubbi che i gialloblù parteciperanno il prossimo anno alla massima serie, come già ampiamente preventivato consultando i consigli sulle scommesse sportive presenti sul sito di Marathonbet. E questo grazie anche alla forza del collettivo, che dopo la sconfitta contro il Modena nelle 8 partite successive si è esaltato ottenendo 6 vittorie e 2 pareggi. In più, fa ben sperare la capacità del gruppo di riuscire a ottenere punti preziosi anche dopo il 90° minuto, dimostrando una grande solidità, non scontata vista la qualità dei singoli. E dire che il Parma delle due stagioni passate faticava tantissimo a trovare la sua dimensione in B; poi con il terzo anno c’è stata la svolta, una volta trovata la quadra tra difesa, centrocampo e attacco.
Il reparto difensivo è una sicurezza
Se come quasi sempre accade i campionati di calcio si vincono in difesa, il Parma può stare tranquillo. La sua prima linea non solo tiene bene quando sollecitata dagli affondi degli avversari, ma si dimostra sempre sul pezzo perché mai affaticata. Questo succede perché mister Pecchia gestisce i 4 centrali a sua disposizione alternandoli. In aggiunta, è interessante notare come in difesa l’allenatore ami sperimentare: capitan Delprato talvolta è schierato come terzino destro, talvolta al centro della retroguardia. Con ottimi risultati. Infine, quando si parla di difesa non si può non notare come anche il tandem di centrali sulla carta meno affidabile, quello composto da Osorio e Balogh, trovi comunque spazio. Evidentemente tutti in questo Parma sono indispensabili.
Il centrocampo è tutto nei piedi di Bernabé
Il centrocampo dei ducali sa fare filtro e sa ripartire in contropiede, sfruttando una fitta rete di passaggi in verticale, grazie soprattutto al gioiello Bernabé. Spagnolo 22enne autore di 7 goal e 5 assist in 31 partite, è lui a dettare i tempi sulla mediana. Se il Parma può schierare questo calciatore dal futuro radioso, lo deve al Manchester City che nel 2021 non ha creduto in lui decidendo di non rinnovandogli il contratto. E in Emilia stanno ancora festeggiando questo colpo da novanta, che all’occorrenza dalla mediana si sposta sulla trequarti per innescare le punte attraverso passaggi intelligenti. Senza nulla togliere ai suoi forti compagni di reparto, Hernani e Cyprien, ma senza Bernabé i gialloblù non avrebbero potuto dominare il campionato di Serie B
L’attacco funziona a meraviglia
Altra notizia positiva per i ducali: l’attacco funziona a meraviglia. Anche nell’ultima amichevole disputata contro il Lugano e vinta per 7 a 0, gli automatismi in avanti non hanno smesso di funzionare, anzi, hanno impressionato! Oltre a Colak, protagonista di una tripletta, si sono fatti apprezzare Charpentier, con un goal e un assist, e Bonny, autore di due assist. Ciò che colpisce dell’attacco è la fluidità di manovra grazie alla quale gli emiliani riescono a farsi trovare a tu per tu con il portiere avversario. Questa possibilità la si deve alla capacità che hanno gli interpreti avanzati di sapersi smarcare e al loro palleggio sopraffino che sa come aprire gli spazi.
Non lasciare partire i calciatori più forti
Con l’obiettivo A alla portata, i ducali dovranno essere bravi a non lasciare partire i calciatori più forti. Per esempio, Mihaila, che ha dimostrato di avere ottimi colpi, e Bernabé, che di sicuro da giugno in poi sarà richiesto da più top club. D’altronde, per fare bene il prossimo anno nella massima serie c’è bisogno dell’apporto dei calciatori dotati di maggior classe.