Cannavaro: “Quando sono arrivato a Benevento i calciatori non riuscivano a guardarmi in faccia. L’esperienza mi è servita”
Uno spaccato dal punto di vista del mister
Fabio Cannavaro, Campione del Mondo ed ex allenatore del Benevento, ha raccontato a DAZN la sua nuova vita da allenatore.
Queste le parole, riprese da TMW:
“Quando non arrivano i risultati ti girano, quella è la parte più logorante per un allenatore. Cerchi di dare il massimo, di lavorare tantissimo per aiutare i tuoi giocatori, ma a volte capisci che la parte più importante del calcio sono i giocatori. Se ce li hai, sennò…
Rifiutare è forse stato un po’ un errore, per aspettare qualcos’altro. Parliamo della Polonia prima del Mondiale in un periodo in cui non c’era ancora la guerra. Loro erano una buona Nazionale, avevano da giocare contro la Russia, contro la Svezia e i tempi per preparare le partite erano troppo corti, allora dissi di no. Sicuramente quello è stato un errore.
L’importante è allenare, questo è importante. In qualsiasi categoria, in qualsiasi paese perché solo se stai sul campo puoi crescere e migliorare le tue idee. Una volta che smetti di giocare a calcio si azzera tutto. Una delle difficoltà all’inizio a Benevento è stata questa, i giocatori avevano quasi timore a guardarmi.
Quando sono entrato nello spogliatoio erano tutti timidi, con la testa bassa, poi piano piano abbiamo preso confidenza, hanno capito che sono uno di loro, perché è giusto così. Tutto bello da calciatore, però dopo c’è il campo e uno si deve spogliare di quello che ha fatto. L’esperienza a Benevento mi è servita, sono tornato un po’ indietro e fa bene per un allenatore, è un’esperienza. Alla fine la cosa importante sono i giocatori.”