Caso Pandolfi, il Brescia ricorre al Coni contro Turris e FIGC
CASO PANDOLFI BRESCIA TURRIS – Prosegue la querelle tra Brescia e Turris sulla trattativa legata all’approdo di Luca Pandolfi alle Rondinelle. Il giocatore approdò al club di Cellino l’1 febbraio 2021 ma non è mai sceso in campo causa infortunio. I lombardi hanno presentato al Coni un nuovo ricorso contro quello campano chiedendo un nuovo […]
CASO PANDOLFI BRESCIA TURRIS – Prosegue la querelle tra Brescia e Turris sulla trattativa legata all’approdo di Luca Pandolfi alle Rondinelle. Il giocatore approdò al club di Cellino l’1 febbraio 2021 ma non è mai sceso in campo causa infortunio. I lombardi hanno presentato al Coni un nuovo ricorso contro quello campano chiedendo un nuovo esame del merito e 450mila euro di risarcimento danni.
Di seguito il comunicato del Coni:
“Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dalla società Brescia Calcio S.p.A. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), nonché contro la S.S. Turris Calcio S.r.l., avente ad oggetto l’impugnazione della decisione n. 15/CFA della Corte Federale d’Appello FIGC del 16 settembre 2021, confermativa della decisione n. 18/TFN-SVE del Tribunale Federale Nazionale FIGC, Sezione Vertenze Economiche, in data 4 agosto 2021, Reg. Prot. 56/TFN-SVE, con la quale è stato respinto il ricorso presentato dalla odierna società ricorrente al fine di ottenere il risarcimento del danno asseritamente derivante dal contratto stipulato tra la medesima società e la SS Turris Calcio ed il calciatore Luca Pandolfi, datato 1° febbraio 2021. La ricorrente, Brescia Calcio S.p.A., chiede al Collegio di Garanzia, in accoglimento del presente ricorso: – in via principale, di annullare la decisione impugnata e, per l’effetto, di condannare la S.S. Turris Calcio S.r.l. a corrispondere, in suo favore, l’importo di € 450.400,00, a titolo di risarcimento danni, ovvero la diversa somma ritenuta di giustizia; – in via subordinata, di annullare la decisione impugnata, rimettendo la fattispecie alla Corte Federale d’Appello affinché, in diversa composizione, svolga un nuovo esame del merito”.