Cremonese, Castagnetti: “Il nostro punto di forza è che i nuovi arrivati si integrano in fretta. Con Stroppa il cambio di marcia è stato evidente”
Le parole del centrocampista grigiorosso
Il centrocampista della Cremonese Michele Castagnetti ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il classe 1989 ha parlato della stagione della squadra di Stroppa e ha raccontato anche altri aneddoti. Di seguito le sue parole.
Sulla Serie B: “Sono arrivato tardi in B, a 26-27 anni, vincendo la C con la Spal. Sono competitivo, non uno specialista. Quando ho giocato per la salvezza ho capito che se sei in fiducia puoi battere tutti, se non la senti ogni volta ti trovi una montagna”.
La Cremonese di Pecchia e quella di Stroppa: “Stessa ossatura, il nostro punto di forza: i nuovi si integrano in fretta. Con Pecchia vincendo a Parma alla quarta capimmo di essere forti. Oggi è diverso: siamo partiti male, dopo una retrocessione dura da digerire, ma con Stroppa il cambio di marcia è stato evidente, vedi i punti”.
Le altre promozioni: “A Ferrara c’era un gruppo strepitoso e la città si era innamorata di noi. Anche l’Empoli veniva da una retrocessione, ma la società cambiò tutto: all’inizio Vivarini fece un grande lavoro, poi Andreazzoli lo completò grazie a Krunic, Bennacer, Caputo e gli altri. Una squadra perfetta”.
Sulla differenza tra Serie A e Serie B: “È un campionato difficile, e lo sa anche chi gioca in A. È più omogeneo, tanto dipende dal momento in cui affronti le squadre. In A le più forti le puoi limitare solo con lo studio per ridurre le differenze tecniche”.
I gol in cadetteria: “A Chiavari e Frosinone peccato che si giocasse a porte chiuse. Il più bello è stato a Venezia su punizione. E ce n’è uno su corner che non mi hanno dato. Ultimamente ho più compiti difensivi: devo tornare a calciare”.
Sul derby personale di sabato con la Reggiana: “Sono tifoso dai tempi del Mirabello. Però la Reggiana non mi ha mai cercato e quindi oggi è un avversario come un altro”.