Brescia, l’esonero di Aglietti era previsto: Clotet messo in preallarme dal 21 dicembre
Il retroscena direttamente da Brescia
“Sistema Cellino“. È questa la definizione che bresciaingol.com utilizza per raccontare l’ennesimo scoppiettante colpo di scena organizzato e diretto dal numero uno del Brescia, che ieri ha provveduto a esonerare Alfredo Aglietti per poi richiamare Pep Clotet.
Secondo il portale, il tutto era in un certo senso stato previsto, proprio in virtù del modus operandi del presidente: “L’esonero lampo di Alfredo Aglietti, dopo sole due giornate, fa parte di un “sistema” ben preciso nel quale il muoversi gattopardesco dell’uomo di Cagliari (cambiare tutto perchè nulla cambi) è risaputo a molti addetti ai lavori. Eppure c’è ancora chi ci “casca” attratto dal richiamo di una piazza importante (almeno per la serie B) “alla quale non si può dire no”.
Cellino è convinto che continuare a cambiare lo status quo possa servire a far reagire squadre piatte come quella di quest’anno. Così l’ingaggio di Aglietti era un semplice meccanismo che doveva consentire a Clotet di prendersi un “periodo di riposo”, tornare e riprendere in mano il lavoro che dovrà ora portare le Rondinelle alla salvezza.
Aglietti è rimasto così stritolato dallo stesso marchingegno nel quale vennero sacrificati Delneri (1-1 in casa con l’Ascoli, ko per 3-0 a Cittadella) all’inizio della stagione 2020-21, Suazo (pareggi interni con Perugia e Pescara per 1-1 e in mezzo la sconfitta alla Spezia per 3-2) nelle prime tre giornate del torneo 2018-19 e Grosso (in serie A nel 2019-20) quando l’attuale tecnico del Frosinone perse 4-0 in casa con il Torino, 3-0 a Roma con i giallorossi e 3-0 in casa con l’Atalanta.
Era già tutto previsto anche questa volta. Al punto che al momento dell’esonero del 21 dicembre scorso, Cellino aveva già fatto sapere a Clotet, ma anche a Gastaldello e Sciuto, di “tenersi pronti” perchè li avrebbe richiamati quanto prima. E così è stato, anche se in un primo tempo Cellino sembrava aver deciso di dare ancora almeno la partita con il Frosinone ad Aglietti, ma rientrato in città per prendere parte all’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio, il presidente non ha saputo frenare il suo incontenibile bisogno di protagonismo “alla Wanda Osiris” anticipando di una settimana quella decisione che aveva già preso – paradossalmente, ma non troppo visto il personaggio – proprio il giorno in cui esonerò Clotet”.