Brescia, Cellino: “Difesa a tre scelta giusta, Gastaldello non è mai in discussione”
Il lungo racconto del presidente
Il proprietario del Brescia Massimo Cellino è intervenuto per commentare la situazione della squadra e presentare il nuovo sponsor.
Ecco le sue parole:
“L’anno scorso fu messa, da irresponsabili, come un annuncio mortuario, la notizia che il Brescia era in vendita. Io so chi va dà informazioni, ma state attenti. Tanta gente mi chiama, dice che vuole il Brescia, qualcuno lo ricevo e altri no. Non ci sono compratori seri. Io sono prudente nel dire le cose. Se non valuto è perché non c’è modo di valutare.
Abbiamo una squadra che sta imparando un nuovo modulo, con piccole difficoltà, ma con un allenatore che ha entusiasmo, ma non esperienza, anche se troppa esperienza non porta risultati migliori. Martedì ero devastato per come abbiamo perso. Siamo un cantiere aperto, abbiamo tutti fretta di non ritrovarci come l’anno scorso, è lecito, ma servono passi piccoli, la fretta è cattiva consigliera. La strada giusta è stata presa. Se l’anno che siamo andati in A non avessimo ripreso Torregrossa e non avessimo messo Spalek trequartista non saremmo saliti. Se fossi voluto salire non avrei preso Suazo, volevo fare un anno di transizione.
Ora abbiamo puntato su giocatori del settore giovanile, stiamo facendo un programma a medio termine. Se serve un investimento ancora sui giocatori lo faremo, ma non possiamo fare una squadra con uno stress per salire a tutti i costi. A volte la differenza è di tre punti tra i playout e i playoff, ci vuole anche fortuna. Io vi dico che abbiamo ancora paura, la squadra col Modena ne ha avuta e non ha giocato.
Il mister dice di no? Io sì. L’avete tutti questa paura, è normale. Sono più anziano, mi sento più cauto, mi è passato l’eccessivo ottimismo, ho preso tanti schiaffi, ho sofferto molto in questi anni. Bisogna rimettere a posto lo stadio, prima o poi. Oltre che pensare alla squadra. I punti ci portano tifosi e persone interessate altrimenti scappano tutti. Dobbiamo arrivare prima sui giocatori.
Olzer ha avuto problemi di pubalgia. Quest’anno è il primo anno che sembra stia bene. E’ un 2001, anche se è al terzo anno che è qui. Non tutti sono Tonali. Daniele Conti a Cagliari l’ho aspettato sei anni. Sul fatto che Olzer abbia tutto tecnicamente e mentalmente per essere di alto livello sono d’accordo, quando sarà il momento diventerà valore aggiunto. Fogliata idem. Nuamah è un 2005 e ha grande potenza nelle gambe. Purtroppo ci vuole tempo. Io ho fretta di vedere i risultati, ma quest’anno siamo arrivati ultimi sul mercato e forse è stato anche meglio.
Il giocatore straniero lo devi prendere in giovane età, ci vuole anche fortuna, finora ne abbiamo avuta poca. La squadra l’anno scorso ha sofferto troppo. Se perdiamo tre partite di fila vado io in discussione, non Gastaldello. L’ho messo in discussione, ma la verità è che dovevo chiamarlo prima, non era pronto. Ci ha tenuto la squadra a galla tutta estate senza giocatori, con nuovi acquisti che ci chiedevano di prendere tempo prima di firmare. Con Gastaldello anche ragazzi come Bisoli, Bianchi, Mangraviti e Cistana hanno lavorato con professionalità e meritano rispetto. Gastaldello ne ha passate tante con noi sia da giocatore che da allenatore. Conosce squadra e ambiente meglio di tutti. Bisogna aiutarlo nel trasferire la fiducia che lui ha nei giocatori nei giocatori stessi: Borrelli è molto forte, Moncini lo volevo sempre.
Siamo partiti vincendo col Cosenza, a Lecco con un un po’ di buona sorte e ci siamo montati tutti la testa. Sono iniziati i pareggi per una serie di episodi: al Rigamonti vengono tutti agguerriti, con l’Ascoli ci hanno annullato un gol millimetrico, a Terni volevamo vincere 6-0, ma l’anno scorso avremmo perso una gara così. Gastaldello ha un direttore sportivo che conosce bene dinamiche e realtà bresciane. Abbiamo preso giocatori per giocare a 4 dietro, ora cambiato modulo. C’è gente che deve adattarsi. Mi ha dato fastidio pareggiare col Modena, meritavamo di più.
Non volevo la difesa a tre perché conosco il calcio e so che è meglio il 4-3-1-2. Ora però abbiamo tre difensori nati per giocare a tre, ma l’importante è non giocare a cinque come sta accadendo. Anche Gastaldello sta cercando di capire il perché. Quando mi ha proposto la difesa a tre, ho capito che era quella giusta. Ora dobbiamo capire cosa può essere fatto di meglio. Di sicuro non voglio la difesa a cinque.”
Lo riporta Bresciaingol.com.