3 Ottobre 2024

Che fine ha fatto… Alain Baclet

Alla scoperta di Alain Baclet

Il piacere di andare alla scoperta di profili scomparsi dalla circolazione ma che hanno transitato nel campionato di Serie B è che spesso ci si imbatte in avventure più uniche che rare, come dimostrato da Alain Baclet.

L’attaccante, divenuto idolo dei tifosi cosentini in seguito alla miracolosa promozione dalla Serie C alla Serie B, ha alle spalle un lungo percorso in Italia, divenuta poi casa sua. Partiamo dagli albori però. Baclet nasce a Parigi il 26/05/1986 e cresce calcisticamente nelle giovanili del Lille. A 17 anni viene mandato in prestito al Wasqueal in Ligue 2. Ad inizio carriera viene utilizzato principalmente come esterno, o di fascia nei quattro di centrocampo o d’attacco nel 4-3-3. L’Italia è nel suo destino e dopo un solo anno tra i professionisti arriva la chiamata.

In Francia le cose non girano bene per lui e decide di mettersi in gioco con la maglia del Russi, squadra dilettantistica della provincia di Ravenna. Qui si evidenzia con otto gol, nonostante due mesi di stop causa infortunio. Poi un lungo girovagare tra Arezzo, Gela e Juve Stabia. Le potenzialità del giocatore si scorgono da subito, nelle categorie inferiori spiccano ancor di più. Per questo arriva l’occasione della Serie B.

La prima chiamata in cadetteria ha le tinte giallorosse del Lecce. I salentini ne acquistano parte del cartellino, in comproprietà con l’Arezzo. Il suo avvio di stagione è da sogno. Al debutto con la nuova maglia rifila quattro gol in Coppa Italia al Vico Equense, stabilendo il record di reti di un giocatore in maglia Lecce in una sola partita. All’esordio in campionato invece rifila una doppietta all’Ancona, marchiando indelebilmente la prima vittoria dei suoi. Nel corso della stagione si evidenzierà più per la pregevole fattura delle reti, che saranno 6 in 30 presenze, che per continuità o incisività. Spesso destinato alla panchina, il club decide comunque di acquistare la restante parte del cartellino. Riscatto che serve al club ad intavolare un’altra trattativa. Baclet infatti rientra nell’affare che da Vicenza ha fatto arrivare in Puglia Davide Brivio. Uno scambio di comproprietà ha fatto compiere ai due giocatori il percorso inverso. Col Vicenza disputerà una parte della stagione 2010-11, mettendo in bacheca 17 presenze e 3 gol. Ma il mercato di riparazione è spesso fonte di stravolgimenti per i giocatori ed infatti, inaspettatamente, il 31 gennaio passa in prestito secco al Frosinone. Con la maglia dei ciociari però la sfortuna è tanta. Riesce a collezionare solo dieci presenze, di cui tante da subentrato, prima che un serio infortunio lo mettesse al tappeto. Nell’aprile del 2011, in un Frosinone-Padova, il crociato anteriore del ginocchio destro salta ed è costretto ad un lungo stop. L’anno nel Lazio si è dimostrato più difficile che mai per lui, tanto che, nell’agosto successivo, le parti decidono di separarsi. Per lui arriva la chiamata del Novara e vola in Piemonte. Questa, prima della discesa in Serie C, rappresenta una delle ultime chiamate di Serie B.

Dopo tante esperienze poco positive in cadetteria, per lui giunge il momento della Serie C. Anche qui girovagando in lungo e in largo. Ma l’anno della svolta è il 2016, quando passa a titolo definitivo al Cosenza firmando un biennale. La tappa presso i Bruzi rappresenterà quella più longeva della sua carriera e, per certi aspetti, anche quella più gratificante. Il primo anno in 33 presenze mette a segno 11 reti. Il secondo anno le reti diminuiscono per numero ma aumentano per valore. Qui infatti ai tre gol nella stagione regolamentare ne aggiunge cinque nella lotteria dei play-off, aiutando sensibilmente i Lupi a ritornare in cadetteria. Diventando, come abbiamo già detto, idolo indiscusso della gente rossoblù. Il nostro godrà solo per pochi mesi la Serie B tanto meritata con il Cosenza, perché nel gennaio del 2019, dopo 11 presenze e due gol, viene ceduto alla Reggina. Da qui inizia un altro lungo girovagare per la Serie C.

La cosa che più emoziona di questa calciatore è che al centro di tutto, nonostante le mille controversie che ci sono spesso state, ha messo l’amore per il calcio. Il gusto di giocare a calcio anteposto a tutto. Lo ha dimostrato scendendo di categoria per il solo piacere di continuare a sentire quel brivido di domenica in domenica. Attualmente infatti milita nella Promozione calabrese con la D.B. Rossoblù Città di Luzzi.

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