Chievo, Aglietti: “Vignato può fare la differenza. Ha fatto bene a scegliere il Bologna. Ripresa? Dovranno decidere i medici”
AGLIETTI CHIEVO – Alfredo Aglietti, tecnico del Chievo Verona, ha parlato al Corriere dello Sport, partendo dai giovani talenti che ha lanciato, passando dalla promozione con l’Hellas, per finire con la sua attuale squadra, quella gialloblù appunto, “nemici cittadini” degli scaligeri. «Ho lanciato diversi giovani. Tra i primi, Leonardo Pavoletti in C2 al Viareggio, anche […]
AGLIETTI CHIEVO – Alfredo Aglietti, tecnico del Chievo Verona, ha parlato al Corriere dello Sport, partendo dai giovani talenti che ha lanciato, passando dalla promozione con l’Hellas, per finire con la sua attuale squadra, quella gialloblù appunto, “nemici cittadini” degli scaligeri.
«Ho lanciato diversi giovani. Tra i primi, Leonardo Pavoletti in C2 al Viareggio, anche se in quell’annata Leo dovette mettersi alle spalle la mononucleosi. Poi ce ne sono stati altri come Saponara, Tonelli, Bruno Fernandes ora allo United. Non dimentichiamo Seferovic che nessuno voleva all’epoca, e ora gioca legittimamente la Champions League. Favilli? E’ stato condizionato da tanti piccoli infortuni. Io non guardo mai le carte di identità dei ragazzi quando faccio la formazione e Favilli ha tutte le potenzialità per diventare protagonista anche in Serie A. Ha il fiuto del gol, anche se ad Ascoli qualcuno ne ha sbagliato e i tifosi gli sono andati subito addosso; sa difendere il pallone come pochi altri, quando hai davanti strade chiuse e lo scarichi su di lui, puoi far conto che sia in banca. Se il Bologna lo acquisterà, può tranquillamente scrivere che dopo Orsolini farà un altro grande affare. Firmato Alfredo Aglietti. Vignato? Un giorno andai a vedere una partita tra l’Inter, dove in porta giocava mio figlio, e il Chievo e alla fine il ragazzo che più mi colpì fu proprio Vignato. E’ un grande talento, ha i colpi del giocatore che fa la differenza, ma su di lui va fatto ancora un grandissimo lavoro nel sendo che cerca poco la porta, il gol deve volerlo di più, non deve mai accontentarsi solo della bella giocata. E’ un ragazzo eccezionale, molto educato, ma deve trovare continuità e cattiveria anche dentro la stessa partita. Ruolo? E’ un trequartista che può essere impiegato anche da esterno o da seconda punta, l’importante è che cominci a farsi battere il cuore dovunque venga messo. Ha fatto bene a scegliere il Bologna, alla luce di quanto è successo con Orsolini. Sul piano fisico, come corsa, come capacità di andare alla conclusione, per il colpi che inventa, Emanuel assomiglia proprio a Bruno Fernandes, anche se i due hanno ruoli differenti. Rammarico per l’esonero col Verona nonostante la promozione clamorosa? Noi allenatori subiamo sia le scelte belle che quelle brutte, e a distanza di tempo sarebbe inutile tornarci sopra. E’ evidente che mi dispiacque, ma ora sono al Chievo, e lotterò per vincere come ho fatto nel Verona. Ripresa? La salute va messa prima di ogni altra cosa. Quando e se potremo tornare a giocare lo dovranno decidere i medici. E le disposizioni andranno ascoltate alla lettera, non fosse altro per il rispetto che si deve avere nei confronti di chi sta lavorando giorno e notte per salvarci la vita, mettendo a rischio la sua».