Cremonese, Ciofani: “Travolti da una tragedia sempre più grave. Ripresa? Qualsiasi decisione scontenterà qualcuno”
CIOFANI CREMONESE – Daniel Ciofani, attaccante della Cremonese, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, del momento difficilissimo che ha vissuto in questi mesi, soffermandosi anche sull’eventuale ripartenza del calcio: «Quando ci hanno fermato ancora non si era capita la gravità della situazione. Sembrava uno stop di qualche giorno, la società ci aveva assegnato un programma […]
CIOFANI CREMONESE – Daniel Ciofani, attaccante della Cremonese, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, del momento difficilissimo che ha vissuto in questi mesi, soffermandosi anche sull’eventuale ripartenza del calcio:
«Quando ci hanno fermato ancora non si era capita la gravità della situazione. Sembrava uno stop di qualche giorno, la società ci aveva assegnato un programma di lavoro a casa. Invece Cremona è stata da subito una delle città più colpite dal virus, sentivo in continuazione passare ambulanze a sirene spiegate e ogni sera il conto dei morti e dei ricoveri in terapia intensiva era altissimo. Tanti miei compagni erano riusciti a raggiungere casa, a Cremona siamo rimasti io, Piccolo e Migliore. Travolti da una tragedia sempre più grave. Chi non vive in quella realtà non può capire, qui a Roma la situazione è molto più tranquilla. Quando parlavo con mio fratello che gioca nel Bari mi rendevo conto che non c’era la percezione di quello che stava succedendo da noi. Manca il campo? Certamente, questo è il mio lavoro. Ma mi sembra giusto che prima si pensi alla salute. Sono convinto che prima o poi si dovrà tornare a correre su un terreno di gioco. Ma lo si dovrà fare in massima sicurezza. Paura? Paura no, però la preoccupazione razionale è a dieci. Mi spaventa soprattutto l’idea di dover fare un maxi ritiro blindato di due o tre mesi. Ripresa? Sinceramente qualsiasi cosa venga decisa scontenterà qualcuno. E comunque non sarà una decisione equa. Prendiamo ad esempio la Cremonese, quartultima in classifica ma con una partita da recuperare, quella con l’Ascoli. Con una vittoria sarebbe salva. Sarebbe giusto che retrocedesse? Ma sarebbe sbagliato anche togliere alle squadre la possibilità di giocare sul proprio terreno emigrando da altre parti. In questo momento è difficile guardare al futuro, si riparte tutti da zero. E penso soprattutto ai colleghi che giocano nelle serie minori, che non hanno ingaggi alti. Bisoli? Si è presentato con un atteggiamento molto pragmatico, poche idee ma chiare. Sapeva quello che voleva da noi ed è riuscito a ottenerlo».