Cittadella, Cassandro: “Lo studio è sempre stata la priorità per me, prima del calcio. Sul futuro…”
CITTADELLA CASSANDRO CALCIO – Tommaso Cassandro, calciatore del Cittdella, il quale martedì scorso ha discusso la tesi con cui si è laureato in Scienze Motorie a indirizzo calcistico all’Università telematica San Raffaele di Roma, è stato intervistato da Il Mattino di Padova. Queste le sue parole: “Già quand’ero al Bologna mi sono reso conto che, […]
CITTADELLA CASSANDRO CALCIO – Tommaso Cassandro, calciatore del Cittdella, il quale martedì scorso ha discusso la tesi con cui si è laureato in Scienze Motorie a indirizzo calcistico all’Università telematica San Raffaele di Roma, è stato intervistato da Il Mattino di Padova.
Queste le sue parole:
“Già quand’ero al Bologna mi sono reso conto che, prima degli allenamenti, mi restava del tempo libero e così ho cercato un’università che mi consentisse di seguire le lezioni a distanza. Era il gennaio 2019. Questo percorso di studi mi interessava molto, perché prevede sia un’infarinatura di scienze, studiando anatomia, biologia e biochimica, sia una parte dedicata alla fisiologia e alle teorie e tecniche di allenamento, quindi vicina alle cose che faccio come calciatore. Poi, lo scorso settembre, terminati gli esami, ho contattato la professoressa Katia Serra, ex giocatrice ma anche commentatrice Rai, che mi ha seguito per la tesi. Come mai ho scelto proprio il calcio femminile? Perché ritengo che abbia importanti prospettive di sviluppo. Mi sono occupato della sua storia, del passaggio al professionismo che ci sarà con la prossima stagione, e dei legami e delle differenze col calcio maschile dal punto di vista morfologico e psicologico. Poi mi sono soffermato sugli introiti economici e finanziari del calcio in Italia, anche alla luce dell’ingresso delle società maschili nel settore, e infine ho analizzato gli esempi dei movimenti in Inghilterra e negli Stati Uniti. Lo studio è sempre stata la priorità per me, prima del calcio. La tesi mi ha impegnato molto, ma sono dell’idea che, quando vuoi fare una cosa, devi farla bene. Adesso vorrei proseguire per arrivare a una laurea in management in diritto sportivo. Avevo avuto febbre e tosse il giorno prima della trasferta di Parma. Al Tardini, venerdì scorso, sono sceso in campo imbottito di Tachipirina e Oki. Sono stato di nuovo male subito dopo, ma poi ho recuperato per la gara di martedì. Non è stato semplice, ma anche altri miei compagni hanno giocato in condizioni simili alle mie, non essendoci alternative, visto che eravamo in piena emergenza. Con la Reggina speravamo di vincere. È stata una buona partita sia dal punto di vista del possesso palla, che ha raggiunto il 65%, che dei tiri. La Reggina ha cercato di colpirci in contropiede, ma noi siamo stati bravi nel non prendere gol. Diciamo che si sono visti i difetti di altre partite: contro squadre chiuse dobbiamo riuscire a muovere più velocemente il pallone. E poi serve anche un po’ di fortuna, come su quella conclusione finale di Tavernelli. Il Pisa era ai vertici anche all’andata e ci siamo fatti trovare pronti. Cercheremo di fare lo stesso, visto che recupereremo altri uomini. Crediamo nei playoff, consapevoli che siamo forti ma anche che siamo decimi, per cui dobbiamo rimanere umili“.