Garbato, ma non troppo – Cittadella, c’è troppa distanza tra il mercato e la proposta di gioco: urge una soluzione
L'analisi di una crisi che va oltre i risultati
Il DG Stefano Marchetti non ha mai esonerato un allenatore al Cittadella e questo è un enorme pregio che gli va riconosciuto. La progettualità della società granata, quella capacità di analizzare le situazioni prescindendo dai risultati, è un fiore all’occhiello dell’intero panorama calcistico italiano. Nessuna delle caratteristiche elencata va messa in discussione o da parte per un avvio di stagione difficile, ma pienamente accettabile se si considera l’attenzione ai costi e le tante scommesse che caratterizzano la costruzione della rosa dei veneti da sempre. Il problema non è la posizione, ma va questionata la direzione.
Il calciomercato estivo è stato ancora più brioso del solito: da Jacopo Desogus a Simone Rabbi passando per Francesco D’Alessio e il sin qui mai visto Simone Tronchin si è aggiunta qualità e gioventù a quella già portata in dotazione da Claudio Cassano. L’idea che è stata fatta trasparire è che si volesse aggiungere maggior imprevedibilità alla manovra puntando su calciatori in grado di incidere sulla gara anche con giocate inattese.
Il Cittadella di Edoardo Gorini è stato sin qui lontanissimo da questi propositi. Molto meno ordinato del solito, ma al tempo stesso per nulla creativo. Un’impalpabilità percepibile non solo dalle prestazioni ma mediante le scelte. Tanta muscolarità a centrocampo e a volte anche sulla trequarti, un doppio centravanti che ha convinto molto poco, profili magari meno pronti ma certamente interessanti accantonati abbastanza presto. Lo stesso Cassano abbastanza ai margini.
Qui non si tratta di giudicare le decisioni come giuste o sbagliate, ma di riflettere sulla compatibilità tra le scelte in sede di mercato e quelle di campo. Se il Cittadella e Gorini vogliono continuare insieme hanno bisogno di ritrovare una bussola palesemente perduta. Continuare senza condivisione di intenti porterà ad altri KO pesanti come il 6-1 di Sassuolo e a rischiare seriamente di retrocedere. C’è tutto il tempo per porre rimedio, ma bisogna mettersi all’opera.