Partenze sprint ed a rilento: la Serie B lascia spazio a fughe e rimonte. Il dato degli scorsi anni
Il confronto coi campionati precedenti: quando partire bene non è tutto e quando partire male non è una condanna
La Serie B è un campionato lungo, ricco di insidie ad ogni angolo e con sorprese pronte ad imporsi. Non è una novità e l’andazzo della cadetteria potrebbe non cambiare in questa stagione che si preannuncia combattuta e piena zeppa di grandissime squadre.
Gli andamenti negli ultimi anni di Serie B hanno dimostrato che non c’è una regola fissa. Tradotto: a prescindere da come si parte, se in modo sprint o a rilento, i margini di recupero, così come quelli per perdere il terreno guadagnato, ci sono sino alla fine.
Il Secolo XIX ha analizzato la situazione all’inizio dei campionati scorsi, rapportandola poi a come gli stessi si sono conclusi.
Nella stagione 2017-2018 ad essere promosse furono Empoli, Parma e Frosinone: le tre squadre, dopo 6 giornate, si trovavano rispettivamente al quarto, ottavo e primo posto. L’anno dopo fu la volta di Brescia, Lecce e Verona: le tre erano nona, sesta e prima: in questo caso le prima due, Rondinelle e giallorossi, presero il largo nonostante un inizio normalissimo.
Nella stagione 2019-2020 il caso più eclatante. Oltre a Benevento e Crotone, che dopo 6 turni erano quarta e quinta, a salire in Serie A in quella stagione ci fu lo Spezia di Vincenzo Italiano. I liguri, dopo 6 gare, erano 16esimi con soli 4 punti conquistati ed un ambiente che voleva a tutti costi l’allontanamento dell’attuale allenatore della Fiorentina. Angelozzi, all’epoca DS degli bianconeri, difese la posizione del tecnico ed il resto è storia.
Nella stagione 2020-2021 la partenza sprint coincise con l’arrivo finale: Empoli, Salernitana e Venezia, infatti, guidavano la classifica anche dopo 6 giornate. Lo scorso anno, che ha visto disputare un campionato incredibile ed assurdo sino alla fine, Lecce, Cremonese e monza, dopo 6 turni, occupavano la sesta, terza ed undicesima posizione.