Lecce, tutta la carica di Coda: “Vorrei tanto fare la Serie A, ho qualche sassolino da togliermi”
CODA LECCE SERIE A – Massimo Coda non è certo un giocatore che ha bisogno di grandi presentazioni, soprattutto in Serie B, dove negli ultimi 7 anni ha messo a segno 104 gol e due titoli di capocannoniere nelle ultime due stagioni. Nell’ultima stagione è stato protagonista indiscusso con la maglia del Lecce, con cui […]
CODA LECCE SERIE A – Massimo Coda non è certo un giocatore che ha bisogno di grandi presentazioni, soprattutto in Serie B, dove negli ultimi 7 anni ha messo a segno 104 gol e due titoli di capocannoniere nelle ultime due stagioni. Nell’ultima stagione è stato protagonista indiscusso con la maglia del Lecce, con cui ha ottenuto la promozione in Serie A e ha vinto il premio Paolo Rossi per il miglior marcatore e il premio di miglior giocatore del torneo. Coda ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, mostrando tutto il suo entusiasmo per poter tornare a giocare in Serie A.
Ecco un estratto dell’intervista di Massimo Coda:
“Il trofeo Paolo Rossi è davanti a tutti, accanto a quelli come mvp e al premio Aic dell’anno scorso. Questo è unico nel suo genere, il primo della storia, lo volevo dall’inizio ed è arrivato. Io dentro di me vorrei tanto fare la Serie A, ho qualche sassolino da togliermi. Però può anche arrivare l’offerta della vita, chissà. Comunque sia chiaro: difficilmente mi muoverò da Lecce, dovrebbe proprio valerne la pena. La Serie A non me la sono mai goduta. A Parma mi aveva messo dentro Donadoni e mi sono fatto male, a Benevento siamo retrocessi presto. A Lecce invece sono una certezza, parto con un piede avanti”.
Gli eredi in Serie B
“L’ho promesso a Francesco Forte, spero che il prossimo Paolo Rossi lo vinca lui. O Alfredo Donnarumma, lo merita. Per i giovani credevo che uno tra Lucca, Colombo e Mulattieri, dopo l’ottima partenza in campionato, arrivassero in fondo, diciamo attorno ai 15 gol. Forse hanno sofferto la pressione, ci sono state grandi aspettative su di loro e si sono fermati: è l’unica spiegazione che mi sono dato. Comunque è un problema del calcio italiano vedere che in B un giovane non emerge”.
Come si vince la Serie B?
“Due anni fa, sempre a Lecce, segnavamo tanto ma prendevamo troppi gol. Bisogna avere squadre compatte, attaccare non basta. Bisogna saper leggere i momenti delle partite, saper soffrire e poi riprendere a giocare per fare gol. Come abbiamo fatto noi quest’anno. Mi sarei aspettato più dal Benevento, che è la squadra che ci ha messo più in difficoltà, ma ha buttato via la promozione con quelle ultime 3 sconfitte”.