Sampdoria, Coda: “Volevo venire già un anno fa, Accardi e Pirlo mi hanno convinto subito. Io sovrappeso? Ma quando mai…”
Pura voglia blucerchiata
Il nuovo attaccante della Sampdoria Massimo Coda ha parlato al Secolo XIX dopo il trasferimento dal Genoa in blucerchiato.
Ecco le dichiarazioni, riprese da Calciomercato.com:
“Cercavo una nuova sfida che mi desse emozioni. Mi chiamano l’Hispanico, e per arrivare in alto in B non basta un goleador, servono dei lottatori. Un’estate fa sembrava tutto fatto, ero convinto che sarei rimasto a Genova, avevo parlato con la società e con Pirlo, ma poi i documenti non arrivavano. Mi dissero che si era inserita la Cremonese e il Genoa preferiva cedermi a loro. A fine giugno mi ha chiamato Accardi e mi ha convinto subito. Diverse squadre mi cercavano, ma avevo dato la parola e l’ho mantenuta.
Sono venuto anche per Pirlo. Ci eravamo sentiti ad agosto scorso prima della terza giornata, ma poi saltò tutto. Ero in debito con lui. È bello avere la sua stima, i suoi allenamenti mi divertono.Inzaghi mi rivoleva al Pisa? Seguo sempre il mio istinto. A questo punto della mia carriera, voglio vivere piazze che mi esaltano e mi danno emozioni forti. Nessuno può cancellare quell’annata al Genoa, quando vinci ti resta dentro. Ora voglio aggiungere un’altra squadra importante al mio curriculum e ho scelto la Samp. Lo stadio lo conosco, è stato bello giocarci, ora voglio rivivere certe sensazioni dall’altra parte. Gli amici genoani l’hanno presa male? Ma no, sono contenti che sono tornato a Genova. Sui social si legge di tutto, ma è un’altra cosa.
Cambiamo casa. Quella di prima era libera, ma lei ne ha preferita un’altra, sempre ad Albaro. Genova mi piace, la costa ligure mi dà serenità. Ricordi con la Samp? La prima doppietta in A col Benevento e quando compravo le figurine di Vialli, Mancini, Vierchowod, Boghossian. Indosserò il 9 di Vialli, e mi emoziona. Ero piccolo quando giocava, ma è il tipo di attaccante che mi piace. È anche il numero con cui ho fatto meglio.
In Serie B stimo attaccanti come Caputo in passato, e ora Brunori, Tutino e De Luca, che mi piaceva già a Perugia. A Cremona farà bene. Mi chiamavano l’Hispanico anche per il nome Massimo, come nel Gladiatore. Io sovrappeso? Discorso che sento da sempre. Quando non segno mi danno del grasso, se segno va tutto bene. Il mio fisico è sempre stato questo, chilo più o chilo meno, non ho mai “svaccato”. Qui siamo a stecchetto. Ma vorrei giocare fino a 40. Magari capita il mister che si fa condizionare dall’età e ti sostituisce al 60′. Io se sto male lo dico ma se sto bene preferisco giocare fino al 90′.”