Pierluigi Collina: “VAR? Quando arbitravo avrei voluto uno strumento del genere”
Pierluigi Collina ha parlato del VAR e non solo soprattutto in ottica Mondiale
Ospite del Festival dello Sport di Trento, Pierluigi Collina, attuale presidente della commissione arbitri FIFA, ha fatto il punto in vista di Qatar 2022. Ecco le sue parole, riportate da tuttomercatoweb.com:
L’importanza del VAR e della tecnologia.
“L’uomo per sua natura non è infallibile, per cui avere un salvagente quando serve sicuramente è importante. Quando ho sbagliato, a quel tempo quando arbitravo, avrei voluto avere a disposizione uno strumento del genere. Per me stesso e per chi era coinvolto in campo. Nel 2018 cambia tutto, con il Mondiale in Russia perché il livello arbitrale fu molto altro. Averne fatto parte ed avere avuto questo risultato e contribuito ad ottenerlo è una grandissima soddisfazione. La tecnologia ha aiutato: gol line technology e VAR. Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha creduto immediatamente in questo progetto”.
Il fuorigioco semi automatico?
“Abbiamo provato ulteriormente ad alzare l’asticella. Il nostro obiettivo è fare meglio del Mondiale in Russia. Questa tecnologia sul fuorigioco ci permetterà di essere ancora più precisi e di avere tempi brevi per non creare attesa che, abbiamo capito, al mondo del calcio non piace. Questo dipende dalla tecnologia che viene utilizzata adesso, di altissimo livello. L’accuratezza è massima ed i tempi rapidi. Si identifica l’esatto momento in cui viene colpito il pallone, ci sono informazioni che vengono date 500 volte al secondo. L’immagine che viene fuori è in tre dimensioni, che permette di vedere anche le minime posizioni del corpo”.
Le donne nel mondo arbitrale?
“Tutti gli arbitri a prescindere dal genere hanno una loro sensibilità. Sono felice di quello che sta facendo Ferrieri Caputi. Anzi, mi tolgo un sassolino dalla scarpa: nel maggio del 2021 non la conosceva nessuno, oggi ne parlano tutti. Ma intuii subito quelle che erano le sue qualità”.
Le interviste a fine partita?
“Io sono stato sempre un fautore della comunicazione. Credo che spiegare sia la maniera migliore per fare comprendere ed essere accettati perché dal confronto si finisce per essere accettati. Credo che sia qualcosa di fattibile in futuro. Al Mondiale in Qatar gli arbitri non andranno in mix zone ma prima della competizione ci sarà un open day per vedere gli allenamenti degli arbitri ed intervistarli per avere un contatto“.