Reggina, Colombi: “Il primo posto non è figlio del caso”
Simone Colombi, portiere della Reggina, ha concesso un'intervista ai colleghi di strettoweb.com: tanti i temi toccati.
Simone Colombi, portiere della Reggina, ha concesso un’intervista ai colleghi di strettoweb.com: “Il derby? Per noi è stato un pomeriggio indimenticabile. La partita ma anche il contorno è stato bello. Da quando sono qui si respira tanto entusiasmo, non solo al Granillo ma in generale anche in città. Gli oltre 15 mila di sabato sono motivo di orgoglio e responsabilità, ma di una responsabilità bella. È tutto gratificante, significa che stiamo facendo bene.
Quando sono arrivato c’era un po’ di incertezza, perché c’era stato il cambio di società 15 giorni prima, ma solo quello. Poi sin da subito si respirava professionalità, voglia di far bene. E infatti questo primo posto non è figlio del caso. Stiamo lavorando tanto e bene. Dall’inizio lo dico: avere un allenatore e uno staff che conoscono la categoria, aiuta. Poi la squadra è composta da profili importanti: giocatori d’esperienza e giovani bravi, e per giovani bravi non intendo che sappiano fare gol, ma che si siano subito messi a disposizione della squadra, che abbiano sin da subito fatto capire di avere la voglia di imparare e soffrire nei momenti di difficoltà. Ci sono tante componenti interessanti.
Mi annoio in porta? No (ride, ndr). Se subiamo poco è perché c’è un’ottima organizzazione di squadra, perché c’è gente forte anche davanti, e questo significa avere più possibilità di vincere. E poi lasciami dire che la figura del portiere non è legata solo alla parata. Parare è fondamentale, sì, ma in questo ruolo bisogna comunque essere sempre presenti, di richiamo al compagno, giocare coi piedi.
In occasione dell’ultimo gol di Rivas ognuno dei nostri undici ha toccato il pallone? Mister Inzaghi quando è arrivato ci ha insegnato questo. A provare, ad avere l’idea di quel calcio lì, di quel modo di giocare. Non si può fare sempre, è chiaro, ma se ci provi ogni tanto, poi magari arriva, come è successo. Il mister è bravo in questo, anche a leggere i momenti. Mi spiego meglio: se c’è da tirare la palla in tribuna in alcuni momenti di alcune partite, non ci tiriamo di certo indietro.
Sono sincero: quando ho saputo che sarei andato via da Parma, avevo voglia di intraprendere un cammino proprio come quello della Reggina, in una piazza del Sud. Prima della Reggina avevo parlato con mia moglie, con la famiglia. Gli avevo detto: ‘sono arrivato in un momento di vita e di carriera in cui voglio uscire un po’ dalla zona di comfort. A Parma sono stato bene, nonostante abbia giocato poco, ma ho voglia di rimettermi in gioco’. E non c’entra il fatto di essere titolare o secondo, perché qui Inzaghi è stato chiaro: ‘nessuno ti promette che vieni qua a giocare’. E in tutta la carriera nessuno l’ha mai promesso. La mia voglia è di mettermi in gioco in una piazza importante e calda come questa. Proprio per tale motivo, tentennamenti non ne ho avuti, anzi, sono sempre stato deciso a voler venire qui e ora sono molto contento della scelta“.