Como, lavori al “Sinigaglia”: trasloco a Verona per l’esordio in A
Il Como trova casa
Nel caso in cui il Sinigaglia non sarà ancora a norma, il Como disputerà le prime gare casalinghe del prossimo campionato al “Bentegodi” di Verona. Lo stadio cittadino, infatti, non rispetta al momento i cosiddetti “criteri infrastrutturali” dettati dalla FIGC, in particolare il numero di posti a sedere.
La capienza minima – riporta La Gazzetta dello Sport – deve essere di 12.000 posti, salvo deroghe concesse dalla Lega Serie A. Lo stadio, ad oggi, ha una capienza limitata a 7.500 posti, a causa dell’annosa inagibilità del settore distinti che attualmente può contenere non più di 800 spettatori. Martedì 4 giugno scadono i termini per presentare l’iscrizione al prossimo campionato, in cui ovviamente va indicato l’impianto atto ad ospirare le gare interne. La speranza è nel “salvo deroghe” previsto dal documento FIGC, in base al quale il Como potrebbe ottenere una deroga annuale che abbassa la capienza minima a 10.500 posti. Tale deroga verrà però concessa solo a condizione di indicare un impianto alternativo e contestualmente anche un piano specifico per portare il Sinigaglia ad avere in futuro quei fatidici 12.000 posti.
La scelta dell’impianto alternativo, dopo vari sondaggi non andati a buon fine (Cremona, Bergamo, Monza, Brescia, Parma) per varie ragioni, è ricaduta su Verona che ha accettato. Il Como è fiducioso di colmare il gap di 3.000 posti entro inizio campionato per consentire ai tifosi di festeggiare in casa quel ritorno in A che mancava da 21 anni.
Gli Hartono pensano in grande e non metteranno una semplice “pezza”, ma daranno un vestito del tutto nuovo al calcio cittadino, costruendo centro commerciale, ristoranti, palestre… Il progetto verrà presentato da Popolous, studio che ha disegnato impianti come Wembley o l’Emirates. I lavori al Sinigaglia, infine, verranno effettuati a blocchi sul modello del Gewiss Stadium dell’Atalanta. L’ambizione è simile, anche calcistica, a quella degli orobici.